Ogni Chiesa locale, mediante gli uffici e organismi predisposti, è sollecitata a valutare la situazione in cui vivono i fanciulli e a studiare le modalità e gli itinerari iniziatici e catechistici più consoni a renderli consapevoli del loro essere figli di Dio e membri della Chiesa, famiglia di Dio, che nel giorno dedicato al Signore si raduna per celebrare la sua Pasqua.
Vengono date in questa sezione alcune linee guida per orientare i percorsi consueti di Iniziazione Cristiana e accompagnare il servizio formativo dei catechisti. Si tratta di orientamenti condivisi a livello diocesano a partire dai quali è opportuno che le comunità parrocchiali convergano al fine di realizzare prassi di evangelizzazione che siano uniformi.
Percorso catechistico: temi, tempi e sacramenti
L’itinerario catechistico per l’Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi nella Diocesi di Trieste dovrà seguire il seguente percorso, articolato in sette tappe:
1. “Padre nostro: scoprirsi figli” (6-7 anni; 1-2 classe Primaria)
2. “Misericordia: scoprirsi amati” (8 anni; 3 classe Primaria)
3. “Comunione: scoprirsi fratelli” (9 anni; 4 classe Primaria)
4. “Condivisione: vivere da fratelli” (10 anni; 5 classe Primaria)
5. “Per-donati: vivere da amati” (11 anni; 1 classe Sc. Secondaria di Primo Grado)
6. “Testimonianza: vivere da figli” (12 anni; 2 classe Sc. Secondaria di Primo Grado)
7. “Eccomi: manda me!” (13 anni; 3 classe Sc. Secondaria di Primo Grado)
L’itinerario catechistico diocesano farà riferimento al Catechismo per la Vita Cristiana della CEI nei suoi vari volumi: IO SONO CON VOI, VENITE CON ME, SARETE MIEI TESTIMONI, VI HO CHIAMATO AMICI.
I Sacramenti verranno inseriti nel percorso secondo le seguenti tappe:
- Prima Confessione: tappa: “Misericordia: scoprirsi amati” (8 anni; 3 classe Primaria)
- Prima Comunione: tappa: “Comunione: scoprirsi fratelli” (9 anni; 4 classe Primaria)
- Cresima: tappa: “Eccomi: manda me!” (13 anni; 3 classe Sc. Secon. di Primo Grado)
Itinerari mistagogici o di post-cresima
I percorsi di Iniziazione Cristiana hanno un termine che non coincide, però, con la fine della formazione alla vita cristiana. Ciò che segue, difatti, ha a che fare con una proposta di fede per gli adolescenti che vivono una tappa fondamentale di crescita nella loro vita. Tale “cantiere” pastorale appare non di rado luogo di fatiche e di particolare impegno da parte delle comunità, col rischio non insolito di fare i conti con l’insuccesso o con la difficoltà nel portare avanti la proposta.
Tenendo conto della necessità che la comunità parrocchiale non sia assente nel tempo dell’adolescenza e della giovinezza e considerando l’opportunità di farsi prossima con uno stile rinnovato, occorre che le proposte pastorali «siano segnate da una forte discontinuità che tenga conto non solo delle mutate attitudini cognitive ma anche dello sviluppo psico-affettivo-corporeo e spirituale che investe la loro [dei ragazzi] vita».
È conveniente considerare questo tempo nei suoi connotati mistagogici, come tempo propizio di passaggio dalla straordinarietà dell’esperienza iniziatica all’ordinarietà di una vita comunitaria centrata sull’Eucaristia; è tempo della memoria del dono ricevuto, tempo di un’esperienza bella di Chiesa e, quindi, di un’appartenenza coinvolgente, in un’età in cui la vita esplode in tutta la sua complessità e intensità.
Concretamente, è importante far sperimentare agli adolescenti modalità nuove di esperienza della fede, che facciano sempre più leva sul protagonismo dei ragazzi, e che sappiano tenere insieme la cura della vita spirituale, che si esprime nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, soprattutto quella liturgica, con l’assunzione di piccole responsabilità in seno alla comunità in esperienze di servizio caritativo ed educativo.
Nella nostra Diocesi Tergestina il percorso mistagogico del post Cresima è affidato al Centro Diocesano per le Vocazioni ed al Servizio Pastorale Giovanile.
Proposte pastorali con i genitori
Un’attenzione che la comunità parrocchiale deve mantenere sempre alta è la cura e l’accompagnamento dei genitori che hanno figli nel percorso di Iniziazione Cristiana.
Si organizzino appuntamenti per i loro genitori, rispettosi e adeguati alla loro condizione di adulti, ai loro tempi e alle loro concrete possibilità. Si faccia in modo che, insieme ai sacerdoti, ci siano altri adulti, possibilmente delle coppie, disposti ad accompagnare i genitori attraverso un percorso di condivisione e di ascolto comune della Parola di Dio.