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Mandato ai Catechisti

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


MANDATO AI CATECHISTI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 10 ottobre 2021



Carissimi catechisti e catechiste della nostra Diocesi!

1.       Sono particolarmente lieto di incontrarvi in occasione del mandato che, a nome della Chiesa, vi affiderò. A voi tutti e all'Ufficio catechistico va la mia gratitudine per la generosa disponibilità che mettete in campo nelle nostre comunità parrocchiali con la diaconia catechistica. Come ho scritto nel Messaggio che vi ho inviato, si tratta di una diaconia non facile, resa tale dalla forte incidenza che ha l'attuale ambiente culturale, ormai completamente secolarizzato, che insidia pericolosamente i nostri ragazzi e le loro famiglie. Diaconia che si sta rivelando ancor più complicata a causa della pandemia in corso che costringe tutti ad adeguarci a una serie faticosa di norme sanitarie che mortificano la spontaneità dell'incontro. A queste difficoltà, comunque voi state dando una risposta piena di buona volontà. Il brano del Vangelo di Marco che è stato proclamato ci racconta di un uomo che incontra Gesù. Egli è investito da una inquietudine che agita la sua interiorità, rispecchiata da una domanda seria e impegnativa: “che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. L’entusiasmo del movimento (“gli corse incontro”), i gesti (“si inginocchiò”) e l’apostrofe “maestro buono” rivelano che egli ha già riconosciuto in Gesù un maestro autorevole e affidabile che possiede le risposte capaci di placare l’arsura del suo cuore. Questo uomo inquieto e in ricerca è raggiunto dallo sguardo d'amore di Gesù. Abbiamo qui una straorinaria lezione per noi catechisti, chiamati a incrociare l'inquietudine esistenziale delle persone, raggiungendole con uno sguardo d'amore che faccia percepire loro l'amore stesso di Dio, anzi che Dio è amore.

2.         Carissimi catechisti e catechiste, a quell'uomo Gesù dice: “Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi”. Qui, Gesù sembra porre la maturità della fede nell’ordine del lasciare. Egli invita cioè a un’operazione di sottrazione, di scavo e rinuncia, capace di spianare la via a una vera rivoluzione di vita. Del resto è ciò che è già accaduto ai discepoli. Se essi hanno lasciato casa, sorelle, fratelli e campi, Gesù rammenta che già nel presente l’essere divenuti suoi compagni di strada è risarcimento incommensurabile delle loro rinunce. In questa singolare dinamica evangelica del lasciare per seguire Gesù, si colloca anche il ministero del catechista. Lo lascia intendere bene Papa Francesco che in un suo recente discorso ha affermato: la catechesi è "l’esperienza mistagogica di quanti imparano a incontrare i fratelli là dove vivono e operano, perché loro stessi hanno incontrato Cristo, che li ha chiamati a diventare discepoli missionari". In questa significativa affermazione del Papa riceve tutto il suo valore la recente istituzione del ministero del catechista a cui anche la nostra Diocesi provvederà quando saranno preparate dalla CEI le opportune istruzioni. Tutto dovrà avvenire con la responsabile convinzione che il catechista e la catechista sono testimoni che si mettono al servizio della comunità cristiana, per sostenere l’approfondimento della fede nel concreto della vita quotidiana. Nel rinnovarvi la mia gratitudine, vi affido alla materna protezione della Vergine Maria che del Figlio Gesù fu insieme catechista e discepola.

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MESSAGGIO ALLE CATECHISTE E AI CATECHISTI


Carissime Catechiste e carissimi Catechisti,
è con grande gioia e profondo senso di gratitudine che mi rivolgo a voi in questa significativa giornata in cui viene ripresa la bella tradizione della consegna a tutti voi del mandato catechistico. È bello constatare come tanti uomini e donne, giovani ed adulti, si mettono a servizio della nostra Chiesa tergestina, impegnandosi nelle Comunità parrocchiali ad affiancare i genitori nel delicato compito della trasmissione della fede. Il valore alto della vostra diaconia è stato recentemente sottolineato dal Santo Padre Francesco, che ci ha ricordato nel Motu proprio Antiquum ministerium come alla “missione propria del Vescovo di essere il primo Catechista nella sua Diocesi insieme al presbiterio che con lui condivide la stessa cura pastorale, e alla responsabilità peculiare dei genitori riguardo la formazione cristiana dei loro figli, è necessario riconoscere la presenza di laici e laiche che in forza del proprio battesimo si sentono chiamati a collaborare nel servizio della catechesi” (n. 5).
A voi desidero partecipare la mia personale riconoscenza e quella della nostra Chiesa Diocesana per la fedeltà dimostrata anche nel faticoso tempo della pandemia, quando, nei momenti più duri di lockdown, per vostro merito soprattutto nelle nostre parrocchie non si è fermata la premurosa attenzione per le nuove generazioni e le loro famiglie.
Auspico che, forti del mandato che oggi vi consegno, sappiate riprendere, con rinnovato slancio ed entusiasmo, la vostra preziosa e generosa diaconia in questo nuovo Anno Pastorale: in piena sintonia e collaborazione con i vostri Parroci e sacerdoti e soprattutto con le famiglie, annunziate a tutti la gioia del Vangelo.
Ponendovi sotto la protezione della Vergine Maria, Madre e modello della nuova Evangelizzazione, vi benedico di cuore.

✠ Giampaolo Crepaldi


Arcivescovo – Vescovo di Trieste