DIOCESI DI TRIESTE
DONNE E PACE
✠ Giampaolo Crepaldi
Sant'Antonio Taumaturgo, 12 marzo 2022
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. In questa seconda domenica di Quaresima la Chiesa ci fa meditare l’episodio della Trasfigurazione, tratto dal Vangelo di Luca. Prima di salire al monte Calvario, il monte della sua morte in croce, Gesù sale al monte Tabor, il monte che prefigura la sua gloria futura. Fa tutto questo per dare forza alla fede traballante dei suoi Apostoli poco propensi a ritenere e ad accettare che la croce fosse lo strumento eletto per la gloria del Signore e la loro salvezza. Gesù si trasfigura per far loro capire che mentre l’Alleanza con Abramo fu fatta con il sacrificio degli animali, la nuova ed eterna Alleanza si realizza invece con il sacrificio del Figlio di Dio, con la morte e risurrezione di Gesù, con la sua Pasqua. Il racconto della Trasfigurazione è denso di insegnamenti anche per noi che stiamo vivendo il tempo santo della Quaresima per prepararci al meglio alla Pasqua. Soprattutto ci insegna la necessità della croce. La gloria passa per la croce e chi vuole raggiungere il monte Tabor della gloria deve salire anche il monte Calvario con Gesù. Nella seconda lettura che è stato proclamata, l’apostolo Paolo ci ammonisce a non ingrossare il gruppo di quelli che "si comportano da nemici della croce di Cristo" (Fil 3,18). Teniamo anche presente che Gesù sale al monte Tabor per andare a pregare. Impariamo da questo quanto sia importante la preghiera. Non se ne può fare a meno: anche noi dobbiamo salire il monte Tabor con Gesù e questo lo facciamo con la preghiera.
2. Carissimi fratelli e sorelle, ho accolto volentieri l'invito del Centro Italiano Femminile della Diocesi di Trieste - che ringrazio sentitamente -, a dedicare questa Santa Messa alle donne. Lo vogliamo fare pensando, con il dolore del cuore e lo sconcerto dell'anima, alle tante donne che, con le loro famiglie, sono vittime della guerra che si sa combattendo in Ucraina. Il Santo Padre Francesco, nell'Angelus di domenica scorsa, ha affermato: "…in Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini". In questo tragico scenario, oltre alla nostra preghiera e alla nostra concreta solidarietà, deve svilupparsi in noi la seguente convinzione: se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo impegnarci a promuovere la dignità delle donne e, nello stesso tempo, affidarci e fidarci delle donne, soprattutto perché dalla donna è nato Gesù, il Principe della pace. Papa Francesco ha scritto: "La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera" (Omelia, 1 gennaio 2020). Affidiamo alla Vergine Maria, Regina della pace, questi nostri voti, mentre la invochiamo di preservare il mondo dalla follia della guerra.