Il saluto del Presidente della Commissione Diocesana per i problemi sociali e del lavoro, Roberto Gerin
Eccellenza reverendissima, carissimi sacerdoti, distinte autorità civili e militari, signore e signori qui presenti e che ci seguono attraverso Tele 4 e Radio nuova Trieste,
a nome della Commissione Diocesana per i problemi sociali e del lavoro, ho l'onore di darvi il benvenuto a questa Celebrazione Eucaristica che, da parecchi anni la Diocesi di Trieste, in occasione del 1° maggio, memoria di San Giuseppe lavoratore, dedica al mondo del lavoro.
La Commissione quest'anno ha organizzato la celebrazione insieme all'Associazione Stella Maris e ha scritto un Messaggio che contiene alcune riflessioni sul particolare momento sociale ed economico, che il nostro Paese ed il nostro Territorio stanno vivendo in questo particolare tempo di pandemia.
Sono spunti di riflessione quelli che abbiamo proposto, senza una pretesa esaustiva: di certo la Commissione è sempre interessata ad avere contributi ed approfondimenti dalle istituzioni del territorio e dalle organizzazioni del mondo del lavoro per-aiutare a favorire uno sguardo d'insieme sulle istanze sociali della nostra città.
Quest'anno abbiamo scelto di celebrare la Santa Messa non a caso nel luogo che è la Stazione Marittima. Essa vide negli anni '50 la partenza di tanti concittadini emigranti in cerca di fortuna all'estero, essa stessa segnò lo sviluppo della Trieste dei Congressi e negli ultimi anni è diventata il cuore della Trieste crocieristica. È il baricentro tra il porto nuovo e il porto vecchio, luoghi tangibili della speranza della Trieste che lavora e che sogna un futuro per i propri figli.
Poiché "tutto è connesso", la Chiesa di Trieste, in questo giorno dedicato a San Giuseppe lavoratore, proprio nell'Anno Santo voluto da Papa Francesco per rimettere al centro la figura del padre putativo di Gesù, vuole esprimere vicinanza e sostegno a tutti i lavoratori, imprenditori, professionisti, insegnanti e studenti affinché il lavoro sia il perno per lo sviluppo ed il futuro del territorio. È altresì vicina a tutti coloro che vivono situazioni di precarietà e di disoccupazione.
Grazie all'Autorità di Sistema Portuale ed alla Trieste terminal Passeggeri per l'ospitalità concessa, grazie a tutti coloro che in diversi modi hanno organizzato questo incontro e a Voi tutti della Vostra presenza.
L'omelia dell'Arcivescovo Mons. Giampaolo Crepaldi
DIOCESI DI TRIESTE
Santa Messa per il mondo del lavoro
✠ Giampaolo Crepaldi
Trieste, Molo Bersaglieri, 1 maggio 2021
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Nel giorno in cui la società civile celebra il lavoro e i lavoratori, la Chiesa ci invita a pregare San Giuseppe, un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Alla sua scuola Gesù imparò una fondamentale e significativa lezione di vita, quella del valore e della dignità del lavoro. Lezione attualissima anche nella nostra società nella quale il lavoro, anche a causa della pandemia in corso, si propone come una bruciante questione sociale con una disoccupazione che rischia di raggiunge livelli intollerabili. In San Giuseppe trova conferma la prospettiva cristiana che vede il lavoro come partecipazione all’opera stessa della salvezza, come occasione per sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della famiglia e della società. In un bellissimo testo sulla figura di San Giuseppe, Papa Francesco ha scritto: "Come potremmo parlare della dignità umana senza impegnarci perché tutti e ciascuno abbiano la possibilità di un degno sostentamento? La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci circonda. La crisi del nostro tempo, che è crisi economica, sociale, culturale e spirituale, può rappresentare per tutti un appello a riscoprire il valore, l’importanza e la necessità del lavoro... La perdita del lavoro che colpisce tanti fratelli e sorelle, e che è aumentata negli ultimi tempi a causa della pandemia di Covid-19, dev’essere un richiamo a rivedere le nostre priorità".
2. Carissimi fratelli e sorelle, in occasione di questo 1 Maggio la Commissione diocesana per il lavoro, che ringrazio sentitamente, ha reso pubblico un importante documento che invito a leggere e a meditare. Attraverso di esso, è la stessa Chiesa di Trieste che esprime vicinanza e sostegno a tutti i lavoratori, disoccupati, imprenditori, professionisti, insegnanti e studenti affinché il lavoro sia il perno per lo sviluppo ed il futuro del territorio. Opportunamente la Commissione e l'Associazione Stella Maris, alla quale va la mia gratitudine, hanno scelto di celebrare la Festa dei Lavoratori nel contesto portuale del Molo Bersaglieri proprio per riconoscere l’importanza per la nostra Città dell’economia del mare con il suo interscambio di merci, ma anche con il settore turistico-crocieristico, le costruzioni e riparazioni navali, la pesca. Il Documento della Commissione ci avverte soprattutto ad avere chiara la consapevolezza della crisi che siamo chiamati ad a affrontare: essa «ha colpito una struttura economica e sociale che non aveva ancora recuperato del tutto la crisi finanziaria del 2008, aumentando la forbice di reddito tra categorie di lavoratori, congelando solo temporaneamente la chiusura di molte aziende, evidenziando ritardi strutturali della scuola, confermando il blocco dell’ “ascensore sociale” per le nuove generazioni, accentuando i lavori irregolari e quelli privi di tutele e succubi dello sfruttamento, creando nuove povertà. La nostra Caritas tocca quotidianamente queste situazioni, e ne misura l’espansione». Il lavoro resta un grande tema sociale, un grande tema di vita. Papa Francesco scrisse: "Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze”. Chiediamo a San Giuseppe di proteggere con il suo paterno patrocinio i lavoratori e il mando del lavoro, la loro dignità e il loro futuro.