Sr. M. Lucia, al secolo Natalina Babolin, è nata il 25 dicembre 1929 a Bresseo, in provincia di Padova, ultima di tre figli, in una famiglia patriarcale composta da una trentina di persone.
Il nonno Giuseppe era padre di 6 figli, tre maschi e tre femmine che, quando si sposarono, abbandonarono la famiglia; i figli invece vi rimasero con mogli e nipoti. Tutti lavoravano la campagna e le quattro donne, a turno, accudivano la casa e preparavano il pranzo per tutti. Anche Natalina entrava in questo turno.
Avvertì la vocazione verso i 16 anni, ma non rivelò niente a nessuno, se non a P. Aurelio, monaco e padre spirituale della vicina abbazia di Praglia.
Verso i ventiquattro anni, P. Aurelio la indirizzò al Monastero di S. Cipriano in Trieste, dove la sua amica Malvina (futura sr. Giacinta) stava facendo l’esperienza. Decise quindi di entrare con lei a S. Cipriano, il 5 giugno 1956.
Emise i primi voti il 5 giugno 1958.
Sostenuta dall’amore di Dio nelle inevitabili prove della vita, lavorò alacremente in cucina e in tutti i servizi del Monastero, fino ad affiancare la monaca sacrestana in questo delicato ufficio.
Divenuta sacrestana a pieno titolo, per quarant’anni si dedicò con amore e passione a questo incarico, curando personalmente tutte le incombenze di tale ufficio. La ricordiamo a notte fonda a curare i fiori e all’alba a spostare tappeti…, ad accogliere i Sacerdoti in sacrestia con quel sorriso e quella gentilezza che le erano proprie.
Amava passare i pomeriggi nella sua cella a leggere la Sacra Scrittura e libri spirituali, soprattutto quelli di patristica, tanto che le novizie di allora la soprannominarono “Abba Lucio”, scherzo a cui lei si prestava sempre volentieri.
Lasciò la sacrestia per l’aggravarsi del mal di cuore. Subì infatti per due volte la cardioversione e vari ricoveri.
Da quel momento aiutò sempre in cucina, per quanto le forze glielo permettevano.
Costantemente di buon umore, arguta e acuta, sempre pronta a una battuta o ad uno scherzo, amava sia la compagnia delle consorelle sia il silenzio e la solitudine.
Dopo l’ultimo attacco di cuore, circa un mese fa, curato in monastero a causa della pandemia, è andata lentamente perdendo forze e consapevolezza, spegnendosi sabato 4 luglio, alle 11.45, circondata dall’amore e dalle preghiere delle consorelle.
I funerali si svolgeranno venerdì 10 luglio, presso la cappella mortuaria di via Costalunga a Trieste, la salma sarà esposta alle ore 12.00, la Santa Messa verrà celebrata sempre in via Costalunga alle ore 13.00; la salma verrà sepolta nel cimitero di Prosecco alle ore 15.00.