Diocesi di Trieste
San Josemaría Escrivà de Balaguer
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 26 giugno 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Celebriamo oggi, con devozione e gratitudine, la memoria liturgica di San Josemaría Escrivà de Balaguer che, con lungimirante intelligenza spirituale, alimentò nella Chiesa contemporanea il carisma della chiamata universale alla santità, da coltivare nella quotidianità dell’esistenza, soprattutto quella del lavoro e delle relazioni familiari e sociali. In un’indimenticabile omelia, intitolata “Amare il mondo appassionatamente”, san Josemaría, rivolgendosi ai suoi figli e a tutti i cristiani, insegnò proprio la dimensione quotidiana e ordinaria della santità cristiana con queste parole: «Pensate un momento alla cornice della nostra Eucaristia, della nostra Azione di Grazie: ci troviamo in un tempio singolare; si potrebbe dire che la navata è il campus universitario, la pala d’altare è la biblioteca dell’Università; attorno ci sono le gru per la costruzione dei nuovi edifici; e, sopra di noi, il cielo di Navarra… Non è forse vero che questo sguardo a ciò che abbiamo intorno ci conferma che è la vita ordinaria il vero “luogo” della vostra esistenza cristiana? Figli miei, lì dove sono gli uomini vostri fratelli, lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo». In questo brano, san Josemaría identifica la vita ordinaria non semplicemente come il luogo della missione, ma come l’ambito del quotidiano incontro con Cristo.
2. Carissimi fratelli e sorelle, l’incontro quotidiano con Cristo deve fare i conti anche quando arrivano i giorni segnati dal buio, dalla sventura e dal dolore. Lo sappiamo bene per averlo sperimentato durante la fase acuta della pandemia da Covid-19, con tutti i suoi sconquassi interiori, familiari e sociali. Eppure, per noi credenti, è motivo di grande forza e speranza questa parola di Gesù: Non temere! è stata rivolta alla Vergine Maria, alle donne che trovarono il sepolcro vuoto, agli apostoli e, secolo dopo secolo, continua ad essere rivolta ad ognuno di noi. Il Signore non ci abbandona; il Signore è con noi; anzi, il Signore è avanti a noi, perché Lui è la via; è sopra di noi perché Lui è la verità; è dentro di noi perché Lui è la vita. Cristo – via, verità e vita per noi e la nostra salvezza – è Colui che ci indica la via da percorrere, ci dice la verità delle cose e ci riempie di vita autentica. Egli ci tiene con la sua mano crocifissa che è più forte di ogni male e della morte. I momenti di prova e di debolezza, vissuti in comunione con Lui, non gettano fatalmente nell’angoscia e nella disperazione: possiamo, invece, attraversarli senza che in noi venga meno la speranza. La convinzione di fondo che deve ispirare noi cristiani nel tempo presente è questa: non ci sarà alcuna ripresa degna dell’uomo senza Cristo o contro Cristo. Affidiamoci all’intercessione di san Josemaría, chiedendo al Padre la grazia di essere configurati al suo Figlio Gesù per mezzo del lavoro quotidiano, e di servire con ardente amore l’opera della Redenzione.