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Il 19 gennaio la Raccolta alimentare per l’Emporio della Solidarietà

 
 

Dalla sua apertura, nell’aprile 2013,
l’Emporio ha sostenuto 2500 nuclei familiari
per un totale di quasi 7000 persone



Sabato 19 gennaio si svolgerà su gran parte del territorio provinciale, nei supermercati aderenti, la 12^ Raccolta Alimentare promossa dalla Caritas diocesana a favore dell’Emporio della Solidarietà. Allo stesso tempo, sabato 19 e domenica 20 gennaio sarà possibile donare alimenti e prodotti per l’igiene nelle Parrocchie della Diocesi che avranno predisposto appositi spazi o modalità di raccolta.
Per questa edizione verranno coinvolti 25 supermercati della grande distribuzione e 15 negozi delle catene di igiene e bellezza che esporranno il manifesto della Raccolta Alimentare.
Molti punti vendita saranno presidiati per tutto l’arco della giornata dai 400 volontari, singoli cittadini o appartenenti alle diverse sigle dell’associazionismo, che sostengono con la loro partecipazione questa iniziativa benefica mentre in altri saranno presenti, in spazi opportunamente segnalati, dei carrelli per poter donare qualcosa che possa servire alle finalità benefiche dell’Emporio come richiamato nei volantini.
Perché un Emporio? Perché la Raccolta Alimentare?
L’Emporio è il servizio che risponde ai bisogni di famiglie vulnerabili, famiglie che vivono una momentanea difficoltà economica, per perdita di lavoro o bassa intensità lavorativa, problematiche di natura sanitaria, ridotta rete familiare di sostegno, come nel caso dei nuclei monoparentali di mamma e bimbo, a cui si può offrire l’opportunità di un sostegno di 6 o 12 mesi di spesa alimentare e di prodotti per l’igiene e la pulizia. In questo modo la Caritas si propone di sostenere il bilancio delle famiglie, favorendo, ad esempio, un margine maggiore per il rientro di situazioni debitorie.
Quindi non un aiuto momentaneo al bisogno ma un sostegno costante e libero, dove cioè le persone possono scegliere di cosa approvvigionarsi secondo i propri bisogni e la disponibilità dell’Emporio.
Caritas Trieste per rifornire l’Emporio può contare sulla azione munifica della Fondazione CRTrieste e grazie agli aiuti di molte Aziende del territorio ma anche grazie all’apporto determinante delle moltissime persone che nella giornata di Raccolta potranno decidere di sostenere questo servizio diocesano rivolto a tutta la città.
La Raccolta Alimentare è il momento per pensare che cosa sia giusto fare per aiutare gli altri e quindi per agire: l’elargizione di una parte della spesa della propria famiglia da condividere con altre famiglie.
L’Emporio di Trieste è stato così uno dei primi ad essere inaugurato a livello nazionale. E’ una risposta organizzata e pensata per le nuove povertà. La rete degli Empori negli ultimi anni si è moltiplicata in tutta Italia: attualmente sono 178 gli empori attivi, distribuiti in 19 regioni e altri 20 sono pronti ad aprire entro il 2019. Questo è uno dei dati principali contenuti nel primo rapporto Caritas Italiana-CSVnet sugli empori solidali in Italia presentato il 5 dicembre a Roma in occasione della 33.ª Giornata internazionale del Volontariato. Come emerge dal report, gli empori sono una forma avanzata di aiuto alle famiglie che vivono situazioni temporanee di povertà e spesso costituiscono un’evoluzione delle tradizionali e ancora molto diffuse (e indispensabili) distribuzioni di “borse-spesa. Si tratta di un modello che ha conosciuto una crescita impressionante nell’ ultimo triennio: il 57% degli empori (102) ha aperto tra il 2016 e il 2018.
Quattro sono le caratteristiche che accomunano tutti gli Empori: 1) l’aspetto e il funzionamento simile a negozi o piccoli market; 2) la distribuzione gratuita di beni di prima necessità, resi disponibili da donazioni o acquisti, tra i quali i beneficiari possono liberamente scegliere in base ai propri bisogni e gusti; 3) l’essere in rete con altre realtà del territorio per l’approvvigionamento e/o individuazione dei beneficiari; 4) il proporre, insieme al sostegno materiale, altri servizi di orientamento, formazione , inclusione e socializzazione. L’accesso agli empori avviene in base alla verifica delle condizioni di difficoltà utilizzando combinazioni di documenti e colloqui individuali. Più dei tre quarti degli empori pongono un limite temporale di accesso. Notevole la varietà dei beni in distribuzione. Il nostro Emporio è tra i 124 che distribuiscono alimenti freschi e ortofrutta, fra i 146 che hanno prodotti per l’igiene e la cura della persona, tra i 50 che distribuiscono indumenti, fra i 150 che hanno alimenti per neonati.
Il rapporto mette in luce tre punti di forza del “modello” empori solidali. Il primo è il suo essere “nato dalla capacità di mettere in discussione prassi consolidate di aiuto materiale”: di fronte a persone e bisogni diversi da quelli tradizionali ci sono state “comunità capaci di scegliere alleanze inedite per costruire un servizio nuovo”. E ad attivare questa capacità “c’è sempre, come protagonista, un volontariato che sa costantemente cambiare e adattarsi”, insieme a imprese, professionisti, associazionismo non esclusivamente sociale, scuola, fino ai privati cittadini. Il secondo è la caratteristica degli empori di essere un servizio non solo “benefico”, ma anche rigoroso e competente: negli iter di accesso, nei sistemi di attribuzione del punteggio, nel definire “patti di accompagnamento” delle persone. Caratteri che li distinguono dai servizi “mordi e fuggi” di pura assistenza materiale, qualificandoli come tessere di percorsi più stabili di contrasto all’esclusione sociale. Gli empori infine costituiscono il “terminale di un sistema che provvede all’aiuto materiale nell’ambito di interventi fortemente relazionali e promozionali. Sarà ora importante investire su alcune linee cruciali di approfondimento del fenomeno, di cui Soddu, direttore di Caritas Italiana, conferma l’impegno. Le prime quattro aree che vengono indicate sono: le caratteristiche dei beneficiari e la loro permanenza del servizio; la sostenibilità economica degli empori; il contrasto allo spreco, non solo alimentare; le dinamiche e il ruolo svolto dai volontari.
Ritornando alla Raccolta Alimentare di sabato 19 gennaio, l’Emporio della Solidarietà della Caritas cerca e quindi vuole valorizzare l’impegno e la solidarietà dei cittadini. La Caritas diocesana si impegna a dare ragione degli aiuti ricevuti con la garanzia dei suoi servizi aperti ai bisogni della Diocesi.

Punti vendita aderenti

Bottega del mondo – Via Ss. Martiri, 8/d – Trieste

Conad
Viale XX Settembre, 20 – Trieste
Via Morpurgo, 7 – Loc. Domio
Via Locchi, 26/3 – Trieste
Via Montorsino, 4c – Trieste
Strada per Vienna, 61 – Opicina
Località Duino

Despar
Via dei Leo, 7 – Trieste
Largo Barriera Vecchia, 7 – Trieste
Via Fabio Severo, 111 – Trieste
Via Carlo Combi, 19 – Trieste
Via G. D’Annunzio, 39/41 – Trieste

Bosco
Via Coroneo, 31/1 – Trieste
L.go S.Tommaso, 2 – Opicina
Via Orlandini, 1 – Trieste
Via Settefontane, 51/1 – Trieste
Via Franca, 4/2 – Trieste
Via Manna, 1 – Trieste

Supermercati PAM
Via Campi Elisi ang. Via d’Alviano – Trieste
Via Giulia, 75/3 – Trieste
Via Miramare, 1 – Trieste
Via Lionello Stock, 4 – Trieste

Punto Simply
Via Fabio Severo, 54 – Trieste

Prodet
Via dell’Istria, 5 – Trieste
Piazza Goldoni, 9 – Trieste
Viale XX Settembre, 15 – Trieste

Caddy’s
Via Baiamonti, 46 – Trieste
Via Fabio Severo, 124 – Trieste
Via dei Giacinti, 36 – Trieste
Via Battisti, 29 – Trieste
Via Piccardi, 9 – Trieste
Via Cavana, 4 – Trieste
Via Ponchielli, 1 – Trieste
Via San Giovanni, 2 – Trieste
Piazza Ospitale, 3 – Trieste
Via Oriani, 6 – Trieste
Via Paisiello, 6 – Trieste
Via dei Giuliani, 38 – Trieste