Riportiamo di seguito il testo della riflessione offerta dall’Arcivescovo mons. Crepaldi e il messaggio di saluto di S.E. mons. Andrej Ćilerdžić, Vescovo della Chiesa Serbo-Ortodossa per Austria, Svizzera, Italia e Malta.
DIOCESI DI TRIESTE
SALVAGUARDIA DEL CRETO
CELEBRAZIONE ECUMENICA
✠ Giampaolo Crepaldi
Chiesa ortodossa San Spiridione, 23 settembre 2019
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Sono particolarmente lieto di dire una parola in questa assemblea ecumenica che vede riunite le comunità ortodosse di Trieste con i loro rispettivi pastori e la comunità cattolica con il vescovo per un momento di riflessione e di preghiera dettato dall’esigenza della salvaguardia del creato, tema tanto caro sia al Santo Padre Francesco sia a Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Anche quest’anno, entrambi hanno impreziosito questo momento con i loro Messaggi, dove accanto al richiamo teologico-spirituale dell’azione buona di Dio nell’atto della creazione, molto spesso corrisponde il peccato dell’uomo, che si traduce in cupidigia di possedere e di sfruttare. Papa Francesco ci avverte che questa disastrosa situazione si è creata perché “Alla radice, abbiamo dimenticato chi siamo: creature a immagine di Dio (cfr Gen 1,27), chiamate ad abitare come fratelli e sorelle la stessa casa comune. Non siamo stati creati per essere individui che spadroneggiano, siamo stati pensati e voluti al centro di una rete della vita costituita da milioni di specie per noi amorevolmente congiunte dal nostro Creatore”.
2. Carissimi fratelli e sorelle, un suggerimento particolare e, direi, insolito se consideriamo come il mondo affronta la questione ecologica è quello che ci giunge da Sua Santità Bartolomeo I Patriarca di Costantinopoli, con l’invito a legare la dimensione liturgica a quella propriamente ecologica. Scrive nel suo Messaggio: “La vita liturgica della Chiesa, l’ethos ascetico, il servizio pastorale, il modo di vivere la croce e la resurrezione dei fedeli, il desiderio implacabile dell’eternità, formano una comunità di persone, attraverso la quale la realtà naturale non è oggetto, materiale pratico per coprire le necessità della persona e della umanità, ma è azione, destino, creazione del Dio personale, che ci chiama ad esserne rispettosi e a salvaguardarlo, essendone divenuti suoi “collaboratori”, “economi”, “custodi” e “sacerdoti” della creazione, perché coltivassimo una relazione eucaristica con il creato”. Questi due autorevoli e forti richiami ci sollecitano una rinnovata responsabilità che si manifesta con l’adozione di nuovi stili di vita: la terra non è un bene da sciupare, ma un’eredità da rispettare e da trasmettere.
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Uomo – custode della creazione
S.E. mons. Andrej Ćilerdžić
Con questo saluto esprimiamo il nostro piacere che il tema dell’incontro di questa sera sia dedicato alla salvaguardia dell’ambiente. La nostra fede cristiana e tutta la nostra ricchezza della tradizione patristica sottolineano in modo semplice ma molto sorprendente l’importanza fondamentale dell’uomo stesso come portatore della creazione di Dio. Nel contesto del mondo, della natura e dell’ambiente, non si devono separare le questioni ambientali dal vivere giustamente.
Il mondo di oggi parla molto dei diritti umani e lo stesso mondo elude i diritti della natura.
Dio nella sua essenza non può identificarsi con la natura perché non è natura e non ha bisogno di natura.
Possano tutte le opere glorificare il Signore! – dice il salmista David. Il problema ambientale globale contemporaneo è un segnale che il mondo cristiano dovrebbe cooperare e comprendere congiuntamente la sua responsabilità nei confronti di Dio e della creazione. Ecco perché la chiesa affronta ufficialmente anche le questioni ambientali.
Ricordiamo a tutti che lo stesso mese di settembre nella Chiesa ortodossa, nel senso della menzione liturgica della creazione, è stato dichiarato un periodo di conservazione dell’ambiente umano. Ciò è stato poi accettato dal movimento ecumenico, che ha integrato con gratitudine la pratica ortodossa preesistente nelle preghiere interamente cristiane per la conservazione della creazione di Dio.
La creazione deve essere vista da diversi aspetti: dagli aspetti biblico-liturgico, teologico-morale ed escatologico-soteriologico. Dio comandò ad Adamo ed Eva di ingrandire e moltiplicare la creazione e di dominarla. Un cristiano di oggi può essere indifferente al problema ambientale e cosa può fare per preservarlo? Questo problema ci unisce tutti e tutti dovremmo collaborare in questo! La crisi ambientale odierna è molto più di un semplice “fenomeno della civiltà moderna”
Si può parlare del problema come di un vero e proprio suicidio dell’essere umano, che si riduce a un essere esclusivamente godibile e consumante, circondato dalla distruzione della propria- creazione da cui lo stesso essere umano è appena emerso.
All’inizio degli anni ’80, la Chiesa ortodossa decise di inviare un messaggio al mondo a tutte le persone di buona volontà, che fu letto per la prima volta ufficialmente il 1° settembre 1989 e invitò tutte le persone di buona volontà a inviare le loro preghiere a Dio per la- protezione dell’ambiente naturale dell’uomo.
A tale proposito, saluto tutti i partecipanti all’incontro di questa sera e vi mando i miei più calorosi saluti e benedizioni da Vienna.