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Disposizioni dell’Arcivescovo in merito all’emergenza Covid-19

Disposizioni dell’Arcivescovo in merito all’emergenza Covid-19

 


Prot. N.198 /VDI/2020

DIOCESI DI TRIESTE
Nuove disposizioni del Vescovo su COVID-19

 

A seguito di quanto stabilito con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dd. 1 aprile 2020 con decorrenza a far data dal 4 aprile 2020 (di seguito Decreto), relativo all’emergenza COVID-19, dispongo che quanto segue venga da tutti osservato e resti in vigore fino a successivo provvedimento vescovile.
1.        In linea generale, è vietato ogni assembramento di persone e, in ogni caso, va rispettato il criterio di garantire una distanza non inferiore a quella di un metro fra le persone.
2.        Restano aperte le Chiese, nel rispetto delle misure precedentemente disposte. La Cappella della Adorazione Eucaristica perpetua resta invece chiusa. Si devono mantenere senza acqua benedetta le acquasantiere.
3.        Sono sospese le celebrazioni liturgiche aperte al pubblico con la partecipazione del popolo: Sante Messe feriali e festive, sacramenti e sacramentali. I battesimi e i matrimoni sono consentiti senza solennità, a condizione che resti chiuso il luogo della celebrazione e siano presenti i soli padrini/testimoni, rispettando le condizioni di cui al n. 1. Il Sacramento della Penitenza va celebrato nella sola forma del “Rito per la riconciliazione dei singoli penitenti” e in un luogo che consenta il rispetto delle condizioni di cui al n. 1. Per le celebrazioni esequiali è consentita la sola benedizione della salma in cimitero in occasione della sepoltura o prima della cremazione, rispettando le condizioni di cui al n. 1.
4.        Quale segno della presenza amorosa del Signore Gesù, dopo la Santa Messa domenicale i sacerdoti sono invitati a uscire con l’ostensorio sul piazzale della Chiesa per la benedizione con il Ss.mo Sacramento. L’immagine della Madonna della Salute sarà esposta sopra l’altare centrale di Santa Maria Maggiore per la preghiera personale di quanti intendono invocare la sua materna protezione e consacrarsi al suo Cuore Immacolato.
5.        Nell’impossibilità di partecipare alle Sante Messe festive, tenuto conto della concessa dispensa dal precetto festivo, ai fedeli potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata (radio, televisione e “in streaming”) eventualmente al suono delle campane. Inoltre, i fedeli sono invitati a fare la comunione spirituale; a recarsi individualmente nella Chiesa della propria parrocchia, secondo le proprie possibilità e nel rispetto delle normative, per pregare davanti al Tabernacolo dove è presente N. S. Gesù Cristo; a chiedere ai sacerdoti, nel limite del possibile, di poter ricevere (singolarmente, non in gruppo) la Santa Comunione (Rito della S. Comunione fuori della S. Messa); a dedicarsi alla lettura e alla meditazione della Bibbia, soprattutto dei Vangeli; a programmare un tempo conveniente per la preghiera personale e in famiglia facendo tesoro dei sussidi suggeriti; a vivere con disponibilità di cuore un rinnovato incontro spirituale con il Signore durante la Settimana Santa e il tempo pasquale.
6.        I sacerdoti sono autorizzati a visitare, con le dovute precauzioni sanitarie, i malati gravi nelle loro case per offrire loro conforto spirituale con i Sacramenti della Riconciliazione, della Santa Comunione e dell’Unzione degli infermi. I sacerdoti, i diaconi e i ministri straordinari della comunione sono altresì autorizzati a portare la Santa Comunione alle persone anziane nelle loro case. Sono sospese le benedizioni annuali delle famiglie.
7.        In accordo con i Vescovi del Triveneto, la celebrazione delle cresime e delle prime comunioni si potrà fare quando sarà venuta meno l’emergenza sanitaria con le restrizioni attualmente in vigore. A questo riguardo è prudente non fissare date e attendere nuove istruzioni. Pur restando sospesi gli incontri del catechismo – nonché le attività formative e ludiche degli oratori parrocchiali -, nei limiti del possibile si faccia ogni sforzo per dare continuità ai cammini catechistici attraverso l’utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale.
8.        Sono sospese le attività culturali diocesane. Restano chiusi il Museo diocesano, la Biblioteca del Seminario, le biblioteche parrocchiali, l’Archivio diocesano, l’Archivio capitolare e sono proibite le visite turistiche alle chiese.
9.        Continua altresì ad essere sospesa la Visita pastorale già programmata in alcune parrocchie.
10.        Le attività caritative delle parrocchie, della San Vincenzo, della Caritas diocesana e della Fondazione Caritas Trieste si devono svolgere secondo le norme e le procedure già in atto, verificandole costantemente con le Autorità civili e sanitarie. L’elaborazione e la diffusione di tali norme e procedure ricadono sotto la responsabilità del Direttore della Caritas diocesana.
Carissimi fratelli Presbiteri, chiamati a gestire in prima persona una situazione pastorale veramente inedita e delicata, sono certo che, conoscendo la vostra vicinanza alle Comunità che vi sono affidate, continuerete ad operare con la consueta dedizione che trova le sue ragioni ultime nell’amore per il Signore Gesù, nostro Capo e Pastore, e per il popolo a voi affidato, che va sostenuto con la celebrazione quotidiana della Santa Messa, con la recita della Liturgia delle Ore e con l’offerta della propria vita per quanti sono bisognosi del vostro paterno sostegno. Siate certi della stima e della preghiera che il Vescovo e il popolo vi riserva in questa situazione eccezionale.
Carissimi Presbiteri, Diaconi, Religiosi e Religiose, Fratelli e Sorelle, anche queste onerose disposizioni vanno accolte con il senso della più ampia responsabilità che, come uomini e donne di fede in Cristo Signore, non va mai esercitata senza l’affidamento fiducioso al Padre celeste, sicuri che, con la forza misteriosa e l’amore provvidente del suo Spirito, trasformerà questo tempo doloroso di fragilità, di paura e di insicurezza in un tempo di purificazione, di grazia e di salvezza. Non smettiamo mai di pregare e di far pregare, soprattutto per i malati, per i defunti e per tutti coloro che, in prima linea, combattono una battaglia difficile e rischiosa. Preghiamo ogni giorno il Santo Rosario con la certezza che la Madonna della Salute, nostra amata e venerata Patrona, intercederà la grazia della salvezza delle anime, dei cuori e delle persone malate e sofferenti. Vi benedico di cuore.

 

Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo

 

Trieste, 3 aprile 2020

 

DPCM 01.04.2020

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