DIOCESI DI TRIESTE
SANTISSIMA TRINITÀ
✠ Giampaolo Crepaldi
Santa Teresa del Bambino Gesù, 7 giugno 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. La Chiesa celebra oggi la solennità della Santissima Trinità. Il Figlio, Parola di Verità, e lo Spirito santificatore sono stati inviati nel mondo per rivelarci il mistero della vita divina. Questa rivelazione ci introduce e ci rende partecipi della vita mistero divino: per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo, abbiamo accesso al Padre e siamo resi partecipi della stessa natura divina (cf. 2Pt 1,4). La prima lettura che è stata proclamata ci rivela che Dio è Padre: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,6). Il brano del vangelo ci rivela che Dio è Figlio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”, (Gv 3,16) La seconda lettura ci rivela che Dio è Spirito Santo, parlandoci della comunione dello Spirito Santo (cf 2Cor 13,13). In questa prospettiva, tutta la storia della salvezza è la storia del rivelarsi del Dio vero e unico – Padre, Figlio e Spirito Santo – il quale riconcilia e unisce a sé coloro che sono separati dal peccato. In questo modo, la Chiesa intera, alla quale apparteniamo, appare come il popolo radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (cf Lumen Gentium 4).
2. Carissimi fratelli e sorelle, la liturgia di oggi attira la nostra attenzione sulla realtà di amore che è contenuta nel mistero trinitario: le tre persone divine – il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – in un’unica natura e in unità perfetta, vivono una reciproca relazione di amore, cioè una con l’altra, una per l’altra, una nell’altra. Così noi, fatti ad immagine e somiglianza dell’Amore trinitario, siamo frutto dell’amore e destinati all’amore. L’intima relazione con Dio, la partecipazione alla stessa vita trinitaria in Cristo per opera dello Spirito Santo fa sì che ognuno di noi comprenda in modo nuovo anche se stesso come essere segnato dall’Amore trinitario. Con la festa della Trinità inizia l’ultimo periodo dell’anno liturgico che viene chiamato tempo ordinario, in quanto non comprende alcuna memoria particolare della vita di Gesù. Ciò non vuol dire però che il nostro impegno cristiano debba diminuire; anzi, coinvolti nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente a essere aperti all’azione della Grazia, per progredire nell’amore verso Dio e verso il prossimo. La festa della Santa Trinità illumina tutto con la sua luce, invitandoci a iniziare le nostre giornate e le nostre opere con il segno della croce, il segno dell’Amore divino, cioè Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.