parallax background

Affidamento della parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo a mons. Rosa

 
 

Diocesi di Trieste


Affidamento della parrocchia a mons. Roberto Rosa


✠ Giampaolo Crepaldi


Sant’Antonio Taumaturgo, 4 ottobre 2020



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1. Sono particolarmente lieto di presiedere questa santa Eucaristia nella parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo nel giorno in cui si procede, in forma ufficiale, al cambio del parroco. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutta la comunità nell’assicurare a don Fortunato Giursi il sentimento della gratitudine per aver retto con esemplare e generosa dedizione sacerdotale questa comunità parrocchiale per molti anni, incentivando lo spirito di preghiera, moltissime iniziative pastorali rivolte ai bambini e ai giovani, gli organismi di comunione e partecipazione e le opere di carità per i poveri e i bisognosi. A don Fortunato, che continuerà il suo ministero in questa parrocchia come aiuto del nuovo parroco, va il grazie sincero e commosso di tutti noi. A mons. Roberto Rosa, che lascia la popolosa parrocchia di San Giacomo, vogliamo assicurare la nostra preghiera affinché il Signore gli dia la forza necessaria per svolgere il suo ministero in questa nuova comunità parrocchiale con lo stesso amore e la stessa dedizione del Signore Gesù. Senza di Lui sarà impossibile compiere e rendere feconda di bene la missione che la Chiesa gli affida. È Gesù stesso che ci fa comprendere questa luminosa verità: “Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,1-5).

2. Carissimi fratelli e sorelle, le letture di questa domenica hanno come tema la vigna e chi è chiamato a curarla. Nella prima lettura, il profeta Isaia canta l’amore e la fedeltà di Dio che esprimono la sua cura e sollecitudine per la vigna, cioè per il suo popolo. Il Signore l’aveva dissodata, l’aveva sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate, aspettando che essa producesse frutti rigogliosi. Purtroppo, la vigna, tanto curata dal Signore, diede solo degli acini acerbi. Questa resistenza del popolo alla cura provvidente del Signore è presente anche nella parabola del Vangelo dove si racconta che il suo figlio mandato nella vigna viene gettato fuori e ucciso. Per questo Dio affiderà il suo progetto di salvezza a un popolo nuovo, la Chiesa. Queste illuminanti lettere bibliche dovranno orientare il ministero di don Roberto qui nella parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo: prima di tutto a non perdere la fiducia di fronte alle infedeltà e alle difficoltà quotidiane; in secondo luogo operando fedelmente e instancabilmente con il Signore e per il Signore nella realizzazione del suo piano di salvezza.

3. Caro don Roberto, San Paolo, nella seconda lettura di oggi, mette in luce due aspetti molto importanti della vita cristiana, che dovrai curare con particolare attenzione apostolica: la preghiera e il buon esempio. Prima di tutto, egli esorta a rivolgere a Dio le nostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti (cf Fil 4,6). La preghiera deve occupare il primo posto nella vita di un parroco, fino a diventare il respiro della sua anima. In secondo luogo, San Paolo invita a mettere in pratica tutto ciò che essi hanno imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in lui (cf Fil 4,9). Ecco il buon esempio che è l’apostolato più efficace e fruttuoso. Anche tu, sull’esempio di san Paolo, potrai condurre tanti fratelli a Gesù Cristo, se li edificherai con il tuo buon esempio e se riuscirai a mettere in pratica il Vangelo in ogni circostanza della tua vita. San Paolo rivolge a te e a tutta la comunità questa parola: “Fratelli, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri” (Fil 4,8). Nella giornata che la Chiesa tradizionalmente dedica a San Francesco, prego Sant’Antonio, il più conosciuto dei santi francescani, di rendere fecondo il tuo ministero in questa comunità parrocchiale, mentre ti affido alla protezione della Madonna che del popolo che ti è consegnato è Madre e Regina.