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Eccomi, manda me | Veglia missionaria diocesana

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Veglia missionaria


✠ Giampaolo Crepaldi


Madonna del Mare, 16 ottobre 2020



Carissimi fratelli e sorelle,

1. Eccomi, manda me (Is 6,8): alla luce di questa parola, che troviamo nel racconto della vocazione del profeta Isaia, stiamo celebrando questa Veglia per preparare, con adeguate disposizioni spirituali, la nostra Diocesi a celebrare la Giornata missionaria. Il cammino missionario della Chiesa e di ognuno di noi ha, in definitiva, la sua base e il suo senso profondo in quell’Eccomi, manda me, che è la risposta sempre nuova alla domanda del Signore: Chi manderò? (Ivi). È una chiamata che giunge a noi direttamente dal cuore di Dio, dal suo amore misericordioso che interpella sia la Chiesa sia ogni singolo cristiano. Abbiamo ascoltato dagli Atti degli Apostoli il racconto dello sventurato viaggio di san Paolo che possiamo collegare alle sofferenze e alle sfide attuali, procurate dalla pandemia da Covid-19. Il Santo Padre Francesco, nella meditazione in Piazza San Pietro il 27 marzo scorso, ha descritto questa situazione con queste significative parole: “Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.


2. Carissimi fratelli e sorelle, pur disorientati, impauriti e provati dalla nostra fragilità umana, siamo tuttavia anche consapevoli e partecipi di un forte desiderio di vita e di liberazione dal male. In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da noi stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione. La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé. Ecco che la Giornata missionaria diventa un pressante invito alla conversione dove si salda l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo. Un annuncio profondo e intenso del Vangelo attraverso la catechesi, la lettura della Parola di Dio, i Sacramenti, porta nella sua natura intrinseca allo sviluppo di tutto ciò che è l’uomo. Infatti, si annuncia Cristo, Figlio di Dio, che nella sua profonda umanità da senso alla nostra vita e di conseguenza sprigiona in noi quella forza liberatrice che ci rende capaci di costruire il futuro con dignità. L’ambone da cui si annuncia la Parola di Dio ha le proprie radici ben piantate nella terra che uomini e donne di ogni tempo cercano di coltivare con il sudore della loro fronte. Non si può dividere l’amore per Dio dall’amore per il fratello, non si può amare quel Dio che non vediamo senza amare il fratello che vediamo, perché da questo dipendono tutta la Legge e i Profeti.


3. Carissimi fratelli e sorelle, in questa Veglia vogliamo pregare affinché nella nostra Chiesa diocesana ci sia una riscoperta, gioiosa e generosa, della vocazione missionaria. Il Concilio Vaticano II ha affermato chiaramente che in forza del battesimo e della appartenenza cristiana tutti siamo chiamati ad evangelizzare. Gesù, infatti, ha affidato ai suoi apostoli e affida oggi a ogni cristiano il compito di far giungere la sua parola di salvezza a chi ancora non l’ha conosciuta. Ormai anche le nostre terre, a suo tempo cristianizzate, oggi sono diventate terra di missione. In questa Veglia vogliamo pregare affinché il Signore sostenga il lavoro apostolico di quanti hanno deciso di impegnare la loro vita nell’annuncio del Vangelo. Voglio qui ricordare le tante famiglie che, con una dedizione esemplare, sono partite da Trieste e si trovano in giro per il mondo con una edificante testimonianza di vita cristiana. Voglio concludere con un’opportuna citazione del Messaggio di Papa Francesco: “Celebrare la Giornata Missionaria Mondiale significa anche riaffermare come la preghiera, la riflessione e l’aiuto materiale delle vostre offerte sono opportunità per partecipare attivamente alla missione di Gesù nella sua Chiesa. La carità espressa nelle collette delle celebrazioni liturgiche della terza domenica di ottobre ha lo scopo di sostenere il lavoro missionario svolto a mio nome dalle Pontificie Opere Missionarie, per andare incontro ai bisogni spirituali e materiali dei popoli e delle Chiese in tutto il mondo per la salvezza di tutti”. La Santissima Vergine Maria, Stella dell’evangelizzazione, continui a intercedere per noi e a sostenerci.