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Solennità di Tutti i Santi

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 1 novembre 2020



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1. Con questa solenne liturgia, la Chiesa ci invita a celebrare Tutti i Santi e a levare in alto lo sguardo fino a raggiungere il punto in cui si intravede la Gerusalemme celeste, dove “l’assemblea dei nostri fratelli glorifica in eterno” il Signore (cf. Prefazio della Solennità). Tutta la storia della Chiesa è segnata da questi uomini e donne che con la loro fede, con la loro carità, con la loro vita sono stati punti di riferimento per innumerevoli generazioni. I Santi, epifania della potente e trasformante presenza del Cristo Risorto, sono lì a dirci con san Paolo “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). Il Vangelo delle Beatitudini che abbiamo ascoltato costituì il codice della loro santità. E come fu il codice della loro santità, così deve essere il codice della nostra santità. Esso ci indica la strada liberante e salvifica del distacco dai beni, dell’esercizio della misericordia e della mitezza, della solidarietà all’uomo, dell’amore e della convivenza nella pace. I beati – Gesù lo ripete nove volte – sono i poveri, i miti, i pacifici, i puri, quelli che vivono con intensità e dono la propria vita. Il Signore Gesù non ha soltanto insegnato queste verità divine, ma ce ne ha lasciato un esempio luminoso: Egli è il vero povero, umile, mite, misericordioso, è Colui che ha scelto la via della sofferenza fino a donare la sua vita per noi sulla croce. Questa è la strada scelta da Gesù; questa è la strada che i Santi hanno percorso dietro di Lui e che anche noi tutti dobbiamo seguire se vogliamo raggiungere la santità.

2. Carissimi fratelli e sorelle, i Santi hanno cercato e amato intensamente Dio e accolto la parola di Cristo che disse: “Vi ho dato l’esempio, perché, come ho fatto io facciate anche voi” (Gv 13,15). La contemplazione della loro gloria ci deve stimolare a fare alcune opportune riflessioni che riguardano la nostra vita cristiana. In primo luogo, i Santi ci invitano a guardare al Cielo: esso è la nostra meta finale, il traguardo della nostra vita terrena, la nostra vera Patria, il luogo beato dove tutti dovremmo ardentemente desiderare di entrare. La nostra esistenza umana non è un cammino verso il nulla, ma verso l’eternità. In secondo luogo, i Santi ci ricordano un’altra grande verità: tutti siamo chiamati alla santità, tutti possiamo e dobbiamo essere santi. La santità è per tutti, è possibile a tutti, anche se la strada da percorrere richiede molte rinunce. In questa loro festa invochiamo la loro protezione, soprattutto quella dei nostri Santi protettori. Invochiamo anche la Vergine Maria, Regina di tutti i Santi, che “brilla innanzi al popolo di Dio peregrinante come segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando verrà il giorno del Signore”, e “con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli e affanni del mondo, fino a che non siano condotti alla patria beata” (LG 68, 62).