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Celebrazione della Passione del Signore

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Venerdì santo


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 2 aprile 2021



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

Oggi, Venerdì Santo, la Chiesa ricorda la morte di Cristo, suo Signore e Sposo, e l’azione liturgica è dominata dalla sua croce. In quella croce c’è Lui, vero Agnello pasquale e nostra Pasqua immolata (cf 1Cor 5,7). Attraverso il suo sangue di Agnello pasquale Dio riconcilia a sé l’umanità ed essa può entrare (cf Eb 4,16) in comunione vitale con Dio. Nella morte di Cristo lo Spirito è riconsegnato al Padre che lo effonde su tutti noi, come sorgente di vita nuova. La croce diventa così il cuore del mondo.

Tutta l’azione liturgica rende manifesta questa mirabile verità della nostra fede.

– In primo luogo, la grande preghiera di intercessione: Unita al suo Signore e Sposo, la Chiesa eleva la grande preghiera di intercessione: tutto è radunato sotto la croce, perché solo in questo mistero di morte e di risurrezione trovano soluzione i problemi e i drammi che coinvolgono la storia della Chiesa e dell’umanità. Tra le molteplici invocazioni emerge la supplica per l’unità dei cristiani e quella per la pandemia in corso.

– In secondo luogo, l’adorazione della croce: con essa diamo valore alla parola profetica: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto!” (Zc 12,10; Gv 19,37). Gesto di fede, di amore e di speranza; gesto di riconoscimento della regalità salvifica di Cristo; gesto di penitenza e di impegno a vivere nell’obbedienza a Dio e a promuovere con tutte le forze il bene in noi e attorno a noi. – In terzo luogo, la comunione eucaristica: essa porta a conclusione l’azione liturgica, mentre ci rende partecipi dei frutti della morte gloriosa di Cristo. La comunione eucaristica è inserimento nell’alleanza sigillata nel sangue dell’Agnello; è accoglienza dello Spirito sgorgato dal costato di Cristo che ci permette di partecipare alle nozze dell’Agnello, che avranno il loro pieno compimento nel paradiso (cf Ap 19,7-9). Vogliamo allora far risuonare nei nostri cuori un canto ben conosciuto dalle sane tradizioni popolari della pietà cristiana: Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor. O Agnello divino, immolato sull’altar della croce, pietà! Tu, che togli dal mondo il peccato, salva l’uomo che pace non ha. Amen!