DIOCESI DI TRIESTE
CRESIMA A PENTECOSTE
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 23 maggio 2021
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Con la solennità della Pentecoste celebriamo il compimento di ogni celebrazione cristiana, giungendo alla meta a cui tutto l’anno liturgico tende e verso cui ci fa camminare. Soprattutto voi, cari cresimandi, partecipate a questa grande festa della Chiesa, ricevendo fra poco il sacramento della Cresima. Chiediamoci: che cosa celebra la Chiesa oggi? Con la sua morte e con la sua risurrezione Gesù liberò l’umanità dal suo destino di morte. Questa liberazione, però, non si limitò alla sua umanità, alla sua condizione umana trasfigurata nella gloria divina. Quanto era accaduto a Gesù ed in Gesù il giorno di Pasqua, era destinato ad accadere a ciascuno di noi ed in ciascuno di noi. Ciascuno di noi infatti, è destinato a risorgere come, con, in Gesù Risorto. Come si compie tutto questo? Attraverso il dono dello Spirito Santo. Nella Scrittura ci sono due segni che identificano il dono dello Spirito: il vento e il fuoco. Una delle funzioni del vento è purificare l’aria. Lo Spirito Santo purifica il clima spirituale inquinato che respiriamo. Egli è il vero principio della cultura della vita e della verità che elimina la cultura della morte e della menzogna. Il secondo segno del dono dello Spirito è il fuoco. Il fuoco riscalda ed illumina. Lo Spirito Santo è colui che ci è dato perché riempia i nostri cuori ed accenda in noi il fuoco del suo amore. Carissimi cresimandi, forse questi vi sembreranno discorsi troppo difficili, "da grandi": non è così. Anche voi oggi, ricevendo lo Spirito Santo, iniziate un cammino di formazione della vostra persona, che vi aiuta a non "respirare l’aria inquinata" in cui siamo immersi e, liberati dal vostro egoismo, a diventare capaci di amare Dio e il prossimo.
2. Carissimi cresimandi, lo Spirito Santo che riceverete vi arricchisce con i suoi sette doni. Il primo dono è la sapienza: essa ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio e ci dona il gusto di Dio e delle realtà divine; il secondo dono è l'intelletto: esso ci consente di approfondire le verità della nostra fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; il terzo dono è la scienza: essa ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna creatura un riflesso di Dio; il quarto dono è il consiglio: nei momenti più importanti, esso ci suggerisce la decisione giusta, secondo la volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; il quinto è il dono della fortezza: essa ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; il sesto è il dono della pietà: essa perfeziona il nostro amore per poter così amare Dio e il prossimo fino all'eroismo; il settimo e ultimo dono è il timor di Dio: esso ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio. Cari cresimandi, con la Cresima riceverete i doni dello Spirito Santo. Essi sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla vostra preghiera per giungere a maturazione. Vi esorto soprattutto a non cadere nella tentazione di lasciare, fatta la Cresima, la parrocchia; di rinunciare alla vostra formazione cristiana. Lo Spirito Santo riempia il vostro cuore e vi introduca, attraverso la materna intercessione della Vergine Maria, sempre più profondamente nell’appartenenza a Cristo.