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Veglia diocesana di Pentecoste

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


VEGLIA DI PENTECOSTE


✠ Giampaolo Crepaldi


Sant'Antonio Taumaturgo, 22 maggio 2021



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.        Prima di salire al cielo, il Risorto fece ai suoi discepoli la promessa di non lasciarli orfani e di mandare loro il Consolatore. Al compiersi del cinquantesimo giorno della celebrazione pasquale, questa promessa si compì a Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sulla Chiesa nascente, ovvero sugli Apostoli e su Maria riuniti nel Cenacolo. Il Risorto donò lo Spirito Santo e con Lui ed in Lui ogni pienezza di grazia. In questa veglia di preghiera vogliamo rinnovare e proclamare la nostra fede nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita (Dominum et vivificantem). Credere nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, significa adorarlo nella sua potenza salvifica, amarlo nella sua bontà infinita, benedirlo nelle sue opere prodigiose, soprattutto ringraziarlo per i suoi innumerevoli benefici: perché ha scritto la S. Scrittura attraverso la quale Cristo continua a parlarci; perché continua a visitarci e a donarci l’intima certezza di essere amati dal Padre; perché santifica ogni giorno i doni che offriamo ed essi diventano il corpo e sangue del Signore Nostro Gesù Cristo.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, in questa veglia di Pentecoste intendiamo anche proclamare le grandi opere che lo Spirito Santo compie in mezzo a noi e ringraziare per doni che elargisce alla nostra Chiesa: per il dono del mio umile servizio pastorale coadiuvato dal ministero dei presbiteri e dei diaconi; per il dono dei consacrati e consacrate che, nella potenza dell’amore, custodiscono il loro cuore indiviso per Cristo; per il dono dell’amore coniugale, fedele e fecondo, capace di trascrivere nella unità dei corpo il mistero dell’amore trinitario; per il dono dei nostri seminaristi che hanno risposto alla chiamata di Cristo; per il dono dei nostri giovani, che provano più gioia nel donare che nel ricevere; per il dono dell’innocente stupore dei nostri bambini, della dignitosa pazienza dei poveri, della sofferta oblazione dei malati, del sereno tramonto degli anziani; per il dono dell’impegno quotidiano di chi educa la persona alla verità, della forza di chi non odia ma perdona colui che lo opprime, della solidarietà di chi serve Cristo nei poveri. La Chiesa in questo giorno santo non vive solo il ricordo di un fatto passato. L’evento della Pentecoste accade nell’oggi della fede e della celebrazione liturgica. Restiamo sempre nel Cenacolo con Maria; la forza dello Spirito scenderà su di noi, e saremo testimoni di Cristo fino ai confini della terra.