DIOCESI DI TRIESTE
SANT'ANTONIO DEI MIRACOLI
✠ Giampaolo Crepaldi
Sant'Antonio Taumaturgo, 13 giugno 2021
Carissimi fratelli e sorelle,
1. Sono particolarmente lieto di celebrare la festa di sant’Antonio, patrono di questa chiesa e della vostra comunità, un santo che, nella storia della Chiesa, è veramente un “caso” unico: pur non avendo avuto in vita l’importanza di altri santi, come san Francesco per esempio, tuttavia egli è il santo più invocato dai fedeli. Il “caso Antonio” diventa il “mistero Antonio”: la sua santità attrae ed ispira fiducia, così da meritare perfino il titolo di “santo dei miracoli”. Come si spiega tutto questo? Possediamo una brevissima lettera inviata da san Francesco a sant'Antonio, dove troviamo scritto: “Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purché in tale occupazione, tu non estingua lo spirito della santa orazione e devozione, come è scritto nella Regola. Stai bene”. Antonio, a diversità degli altri frati, era un uomo dotto e divenne il primo maestro di teologia nell’ordine francescano, ma egli ha da san Francesco stesso l’indicazione di come deve insegnare ciò che sa: non estinguere lo spirito di preghiera e la piena disponibilità al Signore. Si tratta della sapienza cristiana. Dove si trova questa sapienza? Essa si trova in Cristo Verbo incarnato. “La regola e la vita dei frati minori è questa, cioè osservare il Santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo”, così comincia la Regola bollata di S. Francesco. Questa la vera, unica sapienza: osservare il Santo Vangelo del Signore Nostro Gesù Cristo. Inoltre, sant’Antonio non ha tenuto per sé le insondabili ricchezze della sapienza che è Cristo, ma le ha annunciate a tutti con un’instancabile predicazione. In lui si realizzò la parola del Vangelo: il Signore operava insieme ad Antonio e confermava la sua parola con i prodigi che l’accompagnavano.
2. Carissimi fratelli e sorelle, la testimonianza del santo di Padova ci invita a riflettere sulla nostra vita cristiana. Egli stesso insegnava: “Se predichi Gesù, egli scioglie i cuori duri; se lo invochi, addolcisce le amare tentazioni; se lo pensi, ti illumina il cuore; se lo leggi, egli ti sazia la mente”. È questa la strada della santità. Sempre il Santo diceva: “I santi in questo luogo caliginoso brillano come le stelle del firmamento. E come le calzature difendono i piedi, così gli esempi dei santi difendono la nostra anima, rendendoci capaci di calpestare le suggestioni del diavolo e le seduzioni del mondo”. La grazia che dobbiamo chiedere a sant’Antonio è proprio quella della santità di vita. Egli ci dice di amare Dio e di lasciarci trasformare la vita dalla Sua Parola, poiché la prima cosa di cui abbiamo bisogno – Gesù direbbe: l’unum necessarium, l’unica cosa indispensabile – è la comunione con Dio, il vivere in stato di grazia, il confessarci per chiedere umilmente e ottenere da Dio il perdono dei peccati, il partecipare con fedeltà alla santa Messa alla domenica, l’ascoltare la Parola del Signore nella catechesi della Chiesa, il pregare con assiduità e costanza, l’amare il prossimo. È questo ciò che S. Antonio ci dice mentre siamo qui a far memoria di lui; ed è questo che ci dice ogni giorno, ogni volta che a lui ci rivolgiamo con fiducia. I suoi doni e le grazie che ci ottiene da Dio sono tutte volte a ricordarci l’essenziale…: cristiano, sii cristiano fino in fondo e totalmente!