Il 30 agosto 2021 nell’udienza di cartello concessa al Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, card. Marcello Semeraro, il Santo Padre Papa Francesco ha approvato le virtù eroiche di P. Placido Cortese, al secolo Nicolò, sacerdote professo dell’ordine dei Frati minori conventuali, nato il 7 marzo 1907 nell’isola di Cherso e morto a Trieste nel novembre 1944 nelle “celle” della sede delle SS in piazza Oberdan. La sua salma finì nel forno crematorio del campo di concentramento di San Sabba a Trieste.
L’inchiesta diocesana per la canonizzazione iniziò il 29 gennaio 2002 e venne affidata alla presidenza di mons. Ettore Malnati, su mandato del Vescovo mons. Ravignani, e si concluse il 15 novembre 2003 quale ultima sessione proprio negli ambienti della Risiera di San Sabba. L’inchiesta diocesana ebbe 135 sessioni, a Trieste, a Padova e in altri ambienti del Veneto.
Il 27 novembre del 2003 venne emanato il decreto di apertura del “transunto”, cioè del contenuto di tutta la documentazione prodotta dalle sessioni diocesane.
Il 1° aprile 2004 la Congregazione della Cause dei Santi stilò un voto pienamente positivo circa la validità dell’inchiesta diocesana. Inizialmente la causa, su proposta dell’Arcivescovo mons. Bommarco, avrebbe voluto essere una valutazione sul “martirio di carità” simile a quello di Massimiliano Kolbe.
Nel frattempo Papa Benedetto XVI tolse questa formula del “martirio di carità” quindi si dovette orientare la causa sulla eroicità delle virtù e la fama di santità, come appunto avvenne poi.
Oggi, dopo una seria valutazione delle virtù umane e cristiane, vissute in modo eroico e dopo aver esaminato scritti e gesti ascetici e pastorali, P. Placido Cortese è presentato all’intero mondo cattolico come “venerabile” da imitare nelle virtù e da pregare perché interceda per la salute spirituale ed anche fisica di coloro che a lui si rivolgono presso l’onnipotente misericordia di Dio, al fine di ottenere grazie o quel miracolo che la Chiesa chiede per proclamarlo “beato”.
La nostra diocesi, con il Servizio per le Cause dei Santi e la Postulazione dei Frati Minori Conventali sono a disposizione per offrire informazioni e ricevere testimonianze.
Il venerabile P. Placido Cortese è un esempio di generosa ed eroica carità e pacificazione per i popoli delle Terre giuliane e dalmate, oggi distribuite in diversi Stati (italiano, sloveno e croato) e ci sprona a quella doverosa fraternità alla quale ci richiama Papa Francesco alla luce del Vangelo.
Mons. Ettore Malnati
vicario episcopale per il laicato e la cultura
Di seguito il comunicato stampa dei Francescani conventuali della Provincia Veneta di Sant’Antonio
Padre Placido Cortese è Venerabile, papa Francesco riconosce le sue virtù eroiche
Promulgazione del Decreto sulle virtù eroiche del Venerabile Servo di Dio Placido Cortese, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali
Molto scarna la notizia pubblicata nel bollettino quotidiano della Sala Stampa della Santa Sede, ma certamente di grande rilievo per la causa di beatificazione di Padre Placido Cortese:
«Il 30 agosto 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il Decreto riguardante:
– le virtù eroiche del Servo di Dio Placido Cortese (al secolo: Nicolò), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali; nato a Cherso (oggi iCroazia) il 7 marzo 1907 e morto a Trieste (Italia) in novembre 1944».
Si tratta, al momento, del più importante pronunciamento della Chiesa, perché impegna l’autorità stessa del Papa, nel complesso iter che porterà all’attesa beatificazione di padre Cortese, che ora potrà essere chiamato con il titolo di Venerabile. Dopo l’esame positivo da parte dei Consultori storici, quindi dei Consultori teologi e, infine, dei Cardinali e Vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del Decreto sulle virtù praticate da padre Placido Cortese in grado eroico.
Si tratta, per analogia, di una sentenza definitiva, emessa dopo un lungo e meticoloso procedimento canonico, o causa, riguardante la vita, le virtù (teologali, cardinali e quelle inerenti al suo stato di religioso francescano), nonché la fama di santità di padre Cortese, frate del Santo, direttore del «Messaggero di sant’Antonio», la cui testimonianza rifulse soprattutto durante la Seconda guerra mondiale, quando si prese cura, in particolare, degli internati sloveni e croati nei campi di concentramento italiani, di ebrei, di militari alleati ricercati e di altri, di persone perseguitate dal nazifascismo. Grazie alla rete Fra.Ma, di cui era tra i principali protagonisti nella zona di Padova, padre Cortese riuscì a mettere in salvo centinaia di persone. E questo fino alle estreme conseguenze: la cattura, le brutali torture e la morte a Trieste, nel novembre 1944, nella sede della Gestapo, la polizia segreta nazista, che non riuscì a piegare il suo eroico silenzio. Per procedere alla beatificazione, basterà ora l’accertamento di un miracolo, ottenuto per l’intercessione del Venerabile padre Placido Cortese.
Occorre aggiungere che rimane la speranza di poter giungere anche al riconoscimento del “martirio” di Padre Placido, riprendendo l’originale impostazione della causa successivamente mutata dalla Congregazione delle Cause dei Santi, in attesa di acquisire elementi certi sul martirio “in odium fidei”, come richiesto dalle normative ecclesiastiche. Se verrà riconosciuto il martirio, padre Cortese sarà beatificato e non sarà necessario l’accertamento del miracolo.
La promulgazione delle virtù eroiche è di grande rilievo e si aggiunge ai prestigiosi riconoscimenti attribuiti a padre Cortese in altri ambiti, come la Medaglia d’oro al merito civile concessa e consegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel febbraio 2018 e, ultimamente (gennaio 2021), la posa della “Pietra d’inciampo” davanti alla Basilica del Santo, nel punto dove avvenne la cattura. Di padre Placido troviamo la memoria nei Giardini dei Giusti di Padova e Milano, e non solo, ed è auspicabile il suo inserimento anche nello Yad Vashem di Gerusalemme.
Come ha ricordato recentemente il rabbino di Padova Adolfo Locci, padre Cortese è stato «un giusto, che al momento giusto, si è comportato da giusto, distinguendosi per comportamento, per etica, per giustizia, per umanità».
Il pronunciamento della Chiesa, con l’autorevole avallo di Papa Francesco, ci riconsegna un uomo, un francescano e un sacerdote esemplare nelle virtù praticate perché totalmente uomo di Dio e, di conseguenza, totalmente dedito alla causa dell’uomo oppresso e vilipeso, difendendone i diritti e la dignità.
L’eroico padre Placido Cortese riflette la sua luce su tutti i suoi coraggiosi collaboratori e collaboratrici e su quanti contribuirono a tenere accesa la fiaccola della carità cristiana e della solidarietà, della difesa dei fondamentali valori del vivere civile, nel buio che avvolse l’umanità durante il secondo conflitto mondiale.
Le città di Padova e Trieste, ma anche di Cherso e Lubiana, con le rispettive comunità cristiane, i frati minori conventuali d’Italia, Slovenia e Croazia, si rallegrano per la vita, l’opera e la straordinaria testimonianza del Venerabile padre Placido Cortese, con la speranza che egli sia riconosciuto “martire della fede e della carità”.
Ampie informazioni sulla vita e l’attività di padre Cortese, con preziose testimonianze, anche inedite, sono disponibili nel sito internet a lui dedicato: https://www.padreplacidocortese.org
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