DIOCESI DI TRIESTE
ORDINAZIONE DIACONALE DI SIMONE BIGI, NICOLA BISSALDI, DAVIDE LUCCHESI, GABRIELE PAGNOSSIN
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 26 settembre 2021
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!
1. Oggi, la Chiesa di Trieste rende grazie al Signore per il dono straordinario di cui è destinataria con l’ordinazione diaconale di Simone Bigi, Nicola Bissaldi, Davide Lucchesi e Gabriele Pagnossin, pronti e preparati a servirla con la triplice diaconia della Parola, dell’Eucaristia e della carità. Al grazie della Chiesa per questo dono, si uniscono in modo particolare i genitori e i familiari dei quattro candidati, i Superiori e i colleghi del Seminario, le comunità parrocchiali di origine e di appartenenza e quanti – sacerdoti, amici e conoscenti – li hanno aiutati a raggiungere questa meta. Attraverso di loro, risuona in questa nostra Cattedrale l'Eccomi di Maria, che la consacrò totalmente e per sempre a Dio. Un eccomi, quello dei quattro candidati, che si tradurrà in amore indissolubile e dono totale al Signore e in servizio generoso e operoso alla Chiesa di Cristo. Anche questi nostri fratelli avvertono oggi di dover essere particolarmente grati al Signore che li ha scelti con amore imperscrutabile, ma immenso e avvincente. Una gratitudine corale quindi, alimentata da una precisa consapevolezza: in un mondo che ha perduto la direzione di marcia, vedere quattro giovani che si dedicano totalmente al Signore, in una tappa che poi sfocerà nel presbiterato, è certamente un evento salutare sul piano spirituale che, a fronte delle tante stanchezze del cristianesimo attuale, apre una prospettiva di confortante speranza.
2. Carissimi Simone, Nicola, Davide e Gabriele con il vostro eccomi consacrate definitivamente a Dio e alla Chiesa la vostra vita, la vostra giovinezza, il vostro cuore. il vostro è un eccomi di amore. Un eccomi di amore per il Signore Gesù: con la scelta del celibato donate a Lui il vostro cuore. Il celibato nasce dall’amore e guida verso la pienezza dell’Amore. Custodite questo dono dello Spirito che vi conforma a Cristo casto, esprime la partecipazione alla paternità di Dio e mette la vostra vita integralmente al servizio della Chiesa e del mondo. Un eccomi di amore per Gesù-Eucaristia: a contatto con il Corpo e il Sangue di Cristo sull’altare, cercherete di modellare la vostra vita sulla Sua che, in croce, si fece offerta sacrificale al Padre. Un eccomi di amore per la Parola di Dio, Parola che salva, proponendola continuamente all’uomo contemporaneo, smarrito e angosciato. Diventi questa Parola la luce che illumina il vostro camminare: credete a ciò che proclamate e insegnate ciò che avete appreso nella fede; allora saprete riconoscere il Signore presente nella storia e aiuterete i fratelli a riconoscerlo. Un eccomi di amore attraverso una preghiera fervorosa. L'intimità con il Signore nei momenti dedicati alla recita della Liturgia delle Ore darà senso e spessore ai tempi e agli spazi della vostra persona e del vostro ministero. Un eccomi di amore per la Madonna che è “la serva del Signore” (Lc 1,38): in Lei avrete sempre il modello perfetto della fedeltà e del servizio; in Lei, la Madre di Gesù, troverete il soccorso premuroso e tenero nei momenti complicati della vita. Un eccomi di amore per i poveri, condividendo con essi quello che avete senza chiudere mai la porta del vostro cuore a chi bussa. Colui che serve il povero è sacramento della pietà di Gesù Cristo, ossia, manifesta l'amore, la dedizione, il servizio dello stesso Gesù.
3. Carissimi Simone, Nicola, Davide e Gabriele, mi ha sempre colpito un episodio della vita di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Nel novembre del 1537, Ignazio, insieme ad altri compagni, lasciava Venezia amareggiato dalle calunnie a lui mosse, ma rinfrancato dal verdetto della Chiesa che lo liberava da ogni sospetto e giudicava le accuse “frivole, vane, false”. Scende a Roma per adempiere la seconda parte del voto di Montmartre: offrirsi al Papa, Vicario di Cristo, per essere inviato in qualsiasi parte del mondo. Sulla via di Roma, un giorno si ferma a pregare nella cappella de “La Storta”, a 16 km da Roma. Nell’Autobiografia dice “sentì tale cambiamento nell’anima sua e vide con tanta chiarezza che Dio Padre lo univa con Cristo, suo Figlio, che non avrebbe mai potuto dubitare di questo fatto, che cioè Dio Padre lo metteva con il proprio Figlio”. Anche voi, Simone, Nicola, Davide e Gabriele, col Sacramento che riceverete, verrete messi dal Padre - per la preghiera della Chiesa e l’imposizione delle mie mani - in questa stessa missione di Cristo e degli Apostoli e, proprio per questo, nella profondità del vostro essere, sarete resi partecipi della stessa fisionomia di Cristo Signore, come San Paolo afferma: “Per me infatti il vivere è Cristo…” (Fi 1,21). Lo Spirito Santo, con il suo fuoco bruciante, imprimerà in voi i lineamenti di Gesù che è venuto per servire e non per essere servito (cf Mt 20,28) e diventerete immagine viva e vera di Lui. Come Vescovo di questa Chiesa diocesana vi affido all’intercessione dei nostri santi, vi accompagno con la preghiera nel vostro ministero diaconale in vista dell'ordinazione sacerdotale e invoco su di voi, sui vostri famigliari ed amici e su tutti i presenti la benedizione di Dio onnipotente, Padre di misericordia e fonte di speranza. Vi sia accanto Maria, la quale è stata proclamata beata perché ha creduto al disegno di salvezza del Padre: vi aiuti a crescere nella dedizione ai fratelli in spirito di umiltà, di mitezza, di coraggio, con serenità e con la gioia del servizio.