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Veglia missionaria diocesana

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


VEGLIA MISSIONARIA


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia San Giovanni Bosco, 15 ottobre 2021



Carissimi fratelli e sorelle

1.       in questa Veglia missionaria - organizzata dall'Ufficio missionario della nostra Diocesi, che ringrazio sentitamente - siamo invitati ad essere profeti e testimoni: profeti capaci di scrutare il futuro per dire una parola cristiana carica di significato e di valore sul presente; testimoni capaci di parlare al presente per dire una parola che annunci per il futuro la bellezza, la bontà e la verità del Signore Gesù Cristo. Se riusciamo ad essere profeti e testimoni riusciremo a guardare a questo tempo che viviamo e alla realtà che ci circonda con gli occhi cristiani della fiducia e della speranza. Anche nella stagione faticosa e dolorosa della pandemia e delle sue conseguenze, il Signore non ci abbandona e continua ad accompagnarci. Papa Francesco nella Lumen fidei scrisse: "La fede cristiana è fede nell’Incarnazione del Verbo e nella sua Risurrezione nella carne; è fede in un Dio che si è fatto così vicino da entrare nella nostra storia. La fede nel Figlio di Dio fatto uomo in Gesù di Nazaret non ci separa dalla realtà, ma ci permette di cogliere il suo significato più profondo, di scoprire quanto Dio ama questo mondo e lo orienta incessantemente verso di Sé; e questo porta il cristiano a impegnarsi, a vivere in modo ancora più intenso il cammino sulla terra" (n. 18). Il Regno di Dio, infatti, non è solo una promessa per un futuro che sentiamo lontano, ma è già inaugurato, è già presente: bisogna imparare a leggerne i segni e, da autentici missionari, a farlo conoscere perché sia una speranza rigeneratrice per tutti.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale ci esorta ad essere testimoni e profeti, con la stessa dedizione degli Apostoli Pietro e Giovanni: “Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi diciamo con tutte le nostre forze: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)”. E aggiunge: “I primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Signore e dalla vita nuova che Egli offriva ad andare tra le genti e testimoniare quello che avevano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino. Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la nobiltà proprie di coloro che seminano sapendo che altri mangeranno il frutto del loro impegno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensare che anche i più deboli, limitati e feriti possono essere [missionari] a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato, anche se coesiste con molte fragilità”. In questa Veglia missionaria vogliamo ricordare con gratitudine quanti con la loro testimonianza cristiana sono autentici missionari che diffondono, spesso inconsapevolmente, il Vangelo di Gesù tra di noi e nella nostra Città. Vogliamo anche ricordare nella preghiera quanti sono partiti per annunciare il Vangelo della salvezza cristiana ad altri popoli o in altre realtà ecclesiali italiane. Queste nostre intenzioni le affidiamo alla Madonna che, con la sua divina maternità, è il modello di ogni missionario cristiano e della missionarietà di tutta la Chiesa.