DIOCESI DI TRIESTE
CHIUSURA DELL'ANNO DEDICATO A SAN GIUSEPPE
✠ Giampaolo Crepaldi
San Giuseppe della Chiusa/Ricmanje, 8 dicembre 2021
Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre!
1. Con questa celebrazione eucaristica giunge a conclusione l'anno che la nostra Diocesi, su impulso del Santo Padre Francesco, ha dedicato a San Giuseppe. Lo facciamo nel Santuario che conserva, con amore e devozione, la memoria di un suo intervento miracoloso, mentre imploriamo la sua potente protezione sulla nostra Chiesa e su tutta la popolazione del nostro territorio. Nel contemplare la sua santa figura quello che risalta subito è la sua dedizione - silenziosa, discreta, ma operosissima - a Gesù e alla Vergine Maria. Di Gesù fu padre, della Vergine Maria - della quale oggi ricordiamo l'immacolata concezione - fu sposo: di entrambi fu custode amorevolissimo, disinteressato e sempre presente. La santità di Giuseppe, che veneriamo come patrono e protettore della Chiesa universale, ebbe sulla terra una dimensione che potremmo definire domestica, una santità, quindi, che ci riguarda da vicino e ci coinvolge. Come San Giuseppe, uomo obbediente, anche noi dobbiamo essere cristiani obbedienti alla Parola del Signore e alla sua santa volontà; come san Giuseppe, uomo fedelissimo, anche noi siamo chiamati ad essere cristiani che vivono in piena fedeltà la loro vocazione battesimale; come san Giuseppe, uomo castissimo, anche noi siamo chiamati a vivere l'amore con purezza nello sguardo e nel parlare; come san Giuseppe, uomo giustissimo, anche noi cristiani siamo chiamati a vivere la beatitudine di coloro che hanno fame e sete di giustizia.
2. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, San Giuseppe ci interpella su due ambiti assai problematici della nostra attuale convivenza sociale: il lavoro e la famiglia. Egli ci insegna che il lavoro è partecipazione all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione. In questa salutare prospettiva, la perdita del lavoro, che colpisce tanti fratelli e sorelle e che continua ad aumentare negli ultimi tempi a causa della pandemia dev’essere un richiamo a rivedere le nostre priorità. (cf. Papa Francesco Patris Corde, 6). Poi consideriamo San Giuseppe e il suo legame con la famiglia. Papa Francesco chiama il nostro Santo con il titolo di custode dei legami umani, soprattutto di quelli familiari. Si tratta di un richiamo impegnativo anche per noi: quando nelle nostre famiglie si allentano i legami di reciproca fiducia, San Giuseppe ci indica lo splendore dell'amore che ha nutrito Gesù e Maria; quando nelle nostre famiglie cresce l'indifferenza, San Giuseppe ci invita a renderle luoghi di comunione, cenacoli di preghiera e piccole Chiese domestiche; quando nelle nostre famiglie avvengono episodi di violenza e di divisione, San Giuseppe ci invita a confortare e guarire chi è stato ferito o scandalizzato. Soprattutto San Giuseppe ci rende consapevoli del carattere sacro e inviolabile della famiglia, perché nata direttamente dal cuore di Dio. A Lui affidiamo i lavoratori e le nostre famiglie, confidando nel suo potente patrocinio.