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Memoria di San Giovanni Bosco

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


SAN GIOVANNI BOSCO


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia San Giovanni Bosco, 31 gennaio 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Sono particolarmente lieto di onorare la memoria di San Giovanni Bosco con la vostra comunità parrocchiale e con la comunità dei salesiani che ringrazio di cuore per tutto il bene che opera nella nostra Diocesi e a Trieste: un’opera tutta protesa a dare consistenza pastorale agli orientamenti di san Giovanni Bosco che, per la loro valenza e attualità, sono una preziosa indicazione di marcia anche per la nostra Chiesa diocesana. Il primo orientamento che don Bosco offre alla nostra Chiesa è il suo motto. Sappiamo che era Da mihi animas, convinto che l’opera più preziosa da fare è salvare le anime, spesso sporcate, rovinate e compromesse dal peccato. Il Beato Michele Rua, suo primo successore, scrisse: “Don Bosco non ebbe a cuore altro che le anime”. Eccolo qui il programma dei programmi anche per la nostra Chiesa: custodire e coltivare le anime, facendo in modo che siano case abitate da Dio, piene della sua salvatrice presenza. Ogni anima è degna di essere amata, al di là dei suoi limiti o della sua storia, ferita o meno che sia. La cura delle anime poi deve essere condotta con comportamenti virtuosi. Diceva Don Bosco: “Il cristiano deve essere accessibile, come lo era Gesù Cristo, ai poveri, agli ignoranti, ai fanciulli. ... perciò i suoi comportamenti devono essere edificanti, caritatevoli, pieni di gravità, di dolcezza e di semplicità” (LAS p. 99-100).

2.         Carissimi fratelli e sorelle, il secondo orientamento per la nostra Chiesa è quello della fiducia, tanto necessaria al giorno d’oggi che, con la pandemia in atto, rischiamo la deriva dello scoraggiamento e della rassegnazione. “Niente ti turbi”, diceva spesso don Bosco che riusciva a individuare la consolante presenza di Dio tra le pieghe e le piaghe delle complicate vicende del suo tempo e che spese tutta la sua vita a seminare fiducia e speranza nei cuori e nelle menti. Il terzo orientamento per la nostra Chiesa è la capacità di don Bosco di educare i giovani. Ai suoi discepoli diceva: “Volete fare una cosa buona? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santa? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santissima? Educate la gioventù. Volete fare cosa divina? Educate la gioventù” (LAS p. 128). Lui educava, regalando ai giovani un sogno di vita autentica e realizzata. A San Domenico Savio, per esempio, insegnò il sogno che racchiudeva il segreto della santità: “Fare la volontà di Dio sempre, subito e con gioia”. Un ultimo orientamento: unire preghiera e vita. Don Bosco non si limitò a vivere momenti di preghiera ma cercò di fare della sua vita una preghiera continua. E le colonne che indicò, l’Eucaristia e la Madonna, sono i pilastri su cui poggiare la nostra esistenza di cristiani perché non venga travolta dalle burrasche della vita. Affidiamo a Maria Ausiliatrice, modello di santità e stella della nuova evangelizzazione, i nostri propositi di bene, mentre la preghiamo di accompagnarci e sostenerci con materna tenerezza.