DIOCESI DI TRIESTE
Santa Messa in Coena Domini
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 14 aprile 2022 – Giovedì santo
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Con la santa Messa in Coena Domini, mentre prende avvio il Triduo pasquale, facciamo memoria in particolare dell’istituzione del sacramento dell’Eucaristia. La seconda lettura di oggi, tratta dalla Prima Lettera di san Paolo ai Corinti, ci svela la realtà del mistero eucaristico: in virtù dell’azione trasformante dello Spirito che agisce attraverso le parole consacratorie, il pane ed il vino diventano “veramente, realmente e sostanzialmente” il Corpo ed il Sangue del Signore. Mangiando quel pane e bevendo quel vino, noi cristiani entriamo in rapporto reale – di comunione e di amore – con il Signore Crocifisso, che si fa presente tra noi in un modo che più intenso non si potrebbe pensare: con il suo corpo, con la concretezza della sua carne umana, divinizzata dalla divina persona del Verbo; con il suo sangue, cioè con tutta la sua vita ed energia, con la sua capacità di rinnovare e di far crescere, di rinvigorire e di allietarci; con il suo amore per noi che eravamo destinati alla morte a causa del peccato. Nel ricordo devoto della cena pasquale durante la quale Gesù ha istituito l’Eucaristia, questa sera vogliamo dire la nostra lode e il nostro grazie per il dono incommensurabile dell’Eucaristia, mistero infinito di amore e di vita.
2. Carissimi fratelli e sorelle, tra poco compiremo il gesto della lavanda dei piedi, raccontato nel Vangelo di Giovanni. Gesù, in ginocchio, lava i piedi sporchi degli Apostoli. Il gesto esprime il bisogno di purezza, che Lui soltanto può portare nei loro cuori. Perciò risultano vane le proteste di Pietro. Il Signore, e soltanto il Signore, può realizzare quella purezza, della quale il cuore deve splendere al suo banchetto. Il Signore, e soltanto il Signore, può lavare i piedi e purificare le coscienze umane con la forza della sua redenzione. La purificazione è condizione per la comunione con il Signore. E la condizione di questa comunione sta nell’umile disponibilità a servire gli altri, di cui ci dà l’esempio il Signore stesso, quando si china sui piedi dei suoi discepoli, per lavarli come un servo. È dunque sempre necessario ricordarci le condizioni per la comunione col Signore: purezza interiore e umiltà del cuore, disponibilità a servire il prossimo e, nel prossimo, a servire Dio. Nessuno si accosti all’Eucaristia con un cuore falso, con la coscienza peccaminosa, con superbia, senza disponibilità a servire. Affidiamoci a Maria la quale, presente sul Calvario presso la Croce, è ugualmente presente in ciascuna delle nostre celebrazioni eucaristiche: nessuno meglio di lei può insegnarci a comprendere e a vivere con fede e amore la santa Messa, unendoci al sacrificio redentore di Cristo.