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Ordinazione presbiterale di Davide Lucchesi e Nicola Bissaldi

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


ORDINAZIONE PRESBITERALE DI DAVIDE LUCCHESI E NICOLA BISSALDI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 18 giugno 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Con l’ordinazione presbiterale dei diaconi Davide Lucchesi e Nicola Bissaldi, la Chiesa di Trieste vive un evento di grazia di cui essere profondamente grata al Signore che continua a riservarle un amore generoso e vivificante. Una gratitudine che si allaga poi ai genitori, ai familiari e agli amici dei candidati, ai loro parroci e parrocchie e ai sacerdoti che li hanno accompagnati, con intima e solerte partecipazione, negli anni della formazione. La gratitudine va anche al Rettore del Seminario, al Vicerettore, al Padre spirituale, e a quanti hanno partecipato all’educazione di questi due giovani. La loro ordinazione avviene nella festa liturgica del Corpus Domini. Si evidenzia così quel legame indissolubile tra il sacramento dell'Eucaristia e quello del Sacerdozio. Possiamo affermare che non è il prete che fa l'Eucaristia, ma è l'Eucaristia che fa il sacerdote. È lì ed è da lì che viene generato il sacerdote come sacramento di Cristo. L’Eucaristia è Cristo stesso che, attraverso il ministero presbiterale, consegna il suo Corpo da mangiare ed il suo Sangue da bere, per rendere partecipe il popolo di Dio di quell’avvenimento definitivo di salvezza che fu la sua morte gloriosa. La risposta alle tante sfide che deve affrontare la Chiesa al giorno d'oggi è, in definitiva, una sola: riscoprire l’Eucaristia, riportandola al centro di tutto e di tutti, soprattutto al centro della vita spirituale e ministeriale di noi preti.

2.         Carissimi Davide e Nicola, in vista della vostra ordinazione presbiterale, sono andato con la memoria al racconto della chiamata dei Dodici presente nel Vangelo di Marco, dove troviamo scritto: “Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli” (Mc 3,14). In questo versetto viene delineato il profilo essenziale del sacerdote: stare con Gesù ed essere inviato tra la gente. Ma, come si fa a stare con Lui? Consentitemi qualche suggerimento, anche in vista del vostro futuro. In primo luogo, starete con Lui soprattutto nella Messa quotidiana, celebrandola con convinta adesione interiore. Lì, potete unire la vostra parola e il vostro agire alla Parola del Signore presente con il suo corpo e il suo sangue; lì, vi lasciate abbracciare da Lui e Lo accogliete. In secondo luogo, dovete dedicare tempo all’Adorazione eucaristica. Lì, nell’Ostia sacra, Lui è presente; lì, potete condividere con Lui la vostra quotidianità ministeriale con le sue domande, preoccupazioni, angosce, gioie, gratitudine, delusioni, richieste e speranze. Per ultimo, un altro modo di stare con Lui è la preghiera della Liturgia delle Ore: con essa pregate da uomini bisognosi di Dio, coinvolgendo però anche tutti gli altri che non hanno il tempo e la possibilità di pregare.

3.         Carissimi Davide e Nicola, siete ordinati sacerdoti nel tempo in cui tutta la Chiesa, con papa Francesco, ha intrapreso il cammino sinodale. San Giovanni Crisostomo affermò: Chiesa è nome che sta per sinodo, per cammino fatto insieme (Exp. in Psalm., 149, 1: PG 55, 493). Il valore, spirituale e pastorale, di questa singolare stagione ecclesiale lo potete rintracciare nel racconto dei discepoli di Emmaus. I due, sfiduciati e tristi, in cammino da Gerusalemme verso Emmaus, furono avvicinati dal Risorto che spiegò loro il senso delle Scritture. Poi si fermò e accolse l’invito a stare con loro. Ed ecco che, dopo averlo ascoltato, lo riconobbero nello spezzare il pane. La Chiesa ha dato a questo gesto il nome di sinassi, riunione. È la sinassi eucaristica. Subito, i due si alzarono e ripresero il cammino, questa volta da Emmaus a Gerusalemme, dove annunciarono che Cristo era risorto. In questo racconto sinassi e sinodo stanno insieme e sono l’uno conseguenza dell’altra: il camminare insieme succede allo stare insieme, ne è il naturale sviluppo, l’urgenza interiore. Non per altro, infatti, ci è donata l’Eucaristia, se non per essere, come scrisse san Tommaso, cibus viatorum: cibo per coloro che camminano. Ecco l'impegno che vi attende: tenere insieme sinassi e sinodo, stare con Lui quale condizione essenziale per camminare sicuri con i fratelli e le sorelle di tutta la Chiesa. Vi affido alla Vergine Maria, che ha vissuto la sua vita totalmente nello stare con Gesù e che, con la sua materna provvidenza, può indicarvi le strade su cui camminare come sacerdoti del suo Figlio.