DIOCESI DI TRIESTE
IN MEMORIAM DEL VESCOVO LORENZO BELLOMI
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 23 agosto 2022
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!
1. Ci ritroviamo qui per ricordare l'amabile figura del vescovo Lorenzo che servì questa nostra Chiesa diocesana con impegno e generosità, fedele soprattutto al Vangelo di Gesù che, nella sua vita e nel suo ministero, veniva prima di ogni altra urgenza. E nel brano del Vangelo che abbiamo appena ascoltato troviamo un tratto caratterizzante il vescovo Lorenzo, quello di affermare sempre e in ogni circostanza le ragioni dell'amore su quelle dell'egoismo. Gesù smaschera gli ipocriti. L'ipocrita è un uomo che recita. Ama la pubblicità. Ogni suo gesto ha il solo scopo di attirare l'attenzione su di sé (cf Mt 6,1-6). La radice profonda dell'ipocrisia è la ricerca di sé, il fare tutto per sé, non per gli altri o per Dio. E' l'egoismo, l'esatto contrario dell'amore (cf 1Cor 13,1-7). Invece il vescovo Lorenzo, nel suo testamento spirituale, scrisse: “Alla Santa Chiesa Tergestina mi sono donato tutto, anche se cosciente della mia povertà. Non la dimenticherò. Continuerò a portarla in cuore e nella preghiera, perché cresca ogni giorno nella carità, dia vivente testimonianza di unità, splenda nel servizio al Vangelo e ai poveri".
2. Carissimi fratelli e sorelle, del vescovo Lorenzo rimane l'impegnativo richiamo a vivere un cristianesimo integrale, fatto di grande fede in Dio e nell'uomo, di amore per la vita e la giustizia; di attenzione al bene comune e alla città, a tessere ogni giorno la tela dell'unità ecclesiale e civile. E, in questo contesto, desidero esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà agli operai della Warsila e alla loro lotta. Sappiamo che il ministero a Trieste del vescovo Lorenzo non fu una passeggiata tranquilla: anche quando non era compreso o era ignorato e avversato, egli si donò sempre tutto a tutti, fedele a quella preziosa indicazione di Paciano di Barcellona, che volle programmatica nella sua omelia di insediamento nella Cattedrale di San Giusto. Queste le sue parole: "Anche al Vescovo è messo in mano il bastone del Pastore. Esso porta questi due nomi: Benevolenza e Unione. "Benevolenza, vuol dire annunciare agli uomini che Dio li ama e che in Cristo egli si è fatto accoglienza, riconciliazione e pace per ogni uomo. E vuol dire, ancora e per questo, vedere, amare e fare il bene. Unione equivale all'armonia delle diversità, alla convivenza nella pluralità e alla continua aspirazione verso l'unità di mente e di cuore, di intenti e di opere". Avendo nel cuore queste due parole benedette che ci ha donato il vescovo Lorenzo, vogliamo chiedere alla Vergine Maria di concederci la grazia di essere anche noi cristiani di benevolenza e di unità.