DIOCESI DI TRIESTE
MEMORIA LITURGICA
DEL BEATO DON FRANCESCO BONIFACIO
✠ Giampaolo Crepaldi
Cappella Madre della Riconciliazione, 10 settembre 2022
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!
1. Il brano del Vangelo di questa XXIV domenica per annum ci presenta alcune parabole conosciute come le parabole della misericordia: quella della pecorella smarrita; quella della moneta ritrovata; quella del figliol prodigo. Tutte ci parlano dell'infinita misericordia di Dio. Se grande è il nostro peccato, ancor più grande è la sua bontà e il suo perdono. Egli costantemente ci cerca e fa di tutto per portarci alla conversione. Come il figliol prodigo, anche noi dobbiamo avvertire l'urgenza di rialzarci, di tornare a Dio, di cambiare profondamente la nostra vita, dicendo come il figliol prodigo: "Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il cielo e verso di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio" (Lc 15,18-19). Da tutte e tre le parabole emerge, inoltre, la gioia che vi è in cielo per ogni peccatore che si converte. Al termine del primo racconto Gesù dice: "Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione" (Lc 15,7). La parabola del figliol prodigo si conclude con le parole del padre rivolte al figlio maggiore: "Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (Lc 15,32).
2. Carissimi fratelli e sorelle, con gioia e gratitudine, celebriamo oggi anche la memoria liturgica del beato don Francesco Bonifacio che, con il suo martirio, testimoniò con il dono della vita la sua fede e il suo amore per Cristo. Il suo martirio resta come l'atto conclusivo di una vita santa, vissuta nel totale dono di sé al Signore, nell'assimilazione della sua esistenza a Cristo, fino a seguirlo nella croce del martirio. Convinti, professiamo: benedetto il sangue di don Francesco; benedetta la terra che lo ha visto crescere; beato chi continua a riscattare dalle ceneri il tesoro nascosto della sua fede intrepida; beato chi persevera cercando il Regno di Dio e la sua giustizia. A noi il compito di tendere la mano a chi ci ha offeso, perdonando e lavorando per la pace e la riconciliazione lontano dalla violenza e dall’odio fratricida. Al termine di questa celebrazione, ognuno di noi senta la presenza del nostro martire don Francesco Bonifacio che ci accompagna, ci protegge e ci difende e sostiene, con la speranza che anche noi un giorno nell’eternità vivremo assieme a lui i cieli nuovi e la terra nuova. Affidiamo fiduciosi questi voti alla Madre della Riconciliazione che, con la sua materna protezione, ci incoraggia nel nostro cammino di santità.