DIOCESI DI TRIESTE
ORDINAZIONE DIACONALE DI GIOSUÈ CIMBARO
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 17 dicembre 2022
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Ringraziamo il Signore per l’evento di grazia che stiamo vivendo: l'ordinazione diaconale di Giosuè Cimbaro, sul quale si è posato lo sguardo d'amore di Gesù. Anche a Giosuè va il nostro ringraziamento per aver risposto con un Sì, convinto e generoso, alla chiamata divina. Il sentimento della nostra gratitudine raggiunge anche la sua numerosa famiglia, che tanti meriti ha accumulato negli anni per aver messo la fede in Dio al primo posto, il Vangelo di Gesù come riferimento supremo, la passione missionaria come regola di appartenenza ecclesiale e per aver già offerto al Signore due sacerdoti, fratelli di Giosuè. Alla sua famiglia associamo il Seminario Redemptoris Mater di Trieste e i suoi Superiori, presenti e passati, che si sono impegnati, senza risparmio di risorse spirituali, intellettuali e pastorali, nella sua formazione. La vocazione di Giosuè è maturata dentro il Cammino neocatecumenale – che ringrazio di cuore –, che gli ha trasmesso la bellezza del donare la propria vita a Cristo e alla Chiesa e gli ha instillato nel cuore la passione missionaria: portare Gesù alle persone e portare le persone a Gesù. È questa, alla fine, la vera urgenza ecclesiale e la stringente necessità pastorale dei nostri tempi.
2. Caro Giosuè, tra poco reciterò la preghiera di consacrazione che ha il suo momento essenziale nelle seguenti parole: Ti supplichiamo, O Signore, effondi in lui, lo Spirito Santo, che lo fortifichi con i sette doni della tua grazia, perché compia fedelmente l’opera del ministero. Infatti, con l'ordinazione diaconale, mediante la forza dello Spirito Santo, sarai configurato a Gesù e costituito nella Chiesa come segno vivo di Lui, Signore e Servo di tutti. Inoltre, sarai inviato al servizio della Chiesa, sotto la guida del Vescovo con il suo presbiterio. Pur non essendo ordinato per presiedere l'Eucaristia e la comunità, sei destinato ad esprimere la figura di Gesù Cristo Servo, ricordando così anche ai presbiteri e al Vescovo la natura ministeriale del loro sacerdozio, e coltivando con essi – mediante la Parola, i Sacramenti e la testimonianza della carità – quella diaconia che è vocazione di ogni discepolo di Gesù e parte essenziale del culto spirituale della Chiesa. In questa salutare prospettiva ti impegnerai a coltivare un cuore indiviso nel celibato e nella verginità e ti dedicherai assiduamente alla preghiera per la Chiesa e con la Chiesa nella Liturgia delle Ore.
3. Caro Giosuè, ti raccomando in particolare di fare tua – oggi e per tutta la vita – la spiritualità diaconale: vivere la carità, alimentandola quotidianamente alla mensa eucaristica. La carità cristiana nasce dall’altare e deve ritornare all’altare dopo aver curato le ferite dei corpi e delle anime; essa si fa carico delle ferite degli uomini e le porta all’altare unendole a quelle di Gesù; la carità diaconale è, in definitiva, la carità di Gesù. Nell’attuale temperie di disagio spirituale e culturale, che vede tante persone in balia del non senso del vivere e di solitudini disperanti, con il tuo ministero diaconale potrai far crescere luoghi e situazioni in cui vivere legami di comunione solidi nella fede, gratuiti nella carità, fecondi nella speranza. Il Signore ti conceda di non avere timore mentre fai della tua vita un dono a Lui e di gustare il centuplo di felicità che Egli ha promesso a chi lascia ogni cosa per amore del suo Regno. La Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, che si è fatta serva del suo Figlio, sostenga la tua donazione e ti accompagni sempre nel tuo servizio. E intercedano per te i Santi, particolarmente quelli che tra poco invocheremo.