DIOCESI DI TRIESTE
GIORNO DEL RICORDO
✠ Giampaolo Crepaldi
Foiba di Basovizza, 10 febbraio 2023
Distinte autorità, cari amici, fratelli e sorelle!
Il Giorno del Ricordo, istituito con un’apposita legge dello Stato nel 2004 per coltivare la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo di migliaia di connazionali dalle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, continua a interpellare la coscienza umana, cristiana e civile di Trieste. Oggi, Trieste, che custodisce e coltiva il ricordo di quella tragedia, in questa dolorosa giornata intende, con fermezza, affermare la verità storica degli orrori compiuti da uomini imbevuti di ideologie disumane che partorirono sopraffazione, distruzione e morte. Oggi, Trieste si impegna all’esercizio costante di una responsabilità morale verso le giovani generazioni per le quali costruire un mondo di giustizia e di pace. Oggi, Trieste ricorda perché ha deciso di essere una città di pace e per la pace, di riconciliazione e per la riconciliazione anche con i popoli vicini sloveno e croato. Oggi, la nostra preghiera sia di suffragio per le vittime di quella tragedia, sottratte ingiustamente e prematuramente alla vita, sia l’espressione di una affettuosa prossimità verso i loro famigliari e amici e segni anche un momento di riscatto di una stagione storica che fu carica di odio e violenza. In questo Giorno del Ricordo, affidiamo la nostra Trieste alla Vergine Maria, Regina della pace e Madre della riconciliazione, invocando la sua consolante protezione.
Dopo l'omelia dell'Arcivescovo è stata recitata l'
Invocazione per le Vittime delle Foibe, composta dal Vescovo Santin nel 1959.
Invocazione per le Vittime delle Foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te. Ascolta, o Signore, la nostra voce. “De profundis clamo ad Te, Domine; Domine, audi vocem meam”. Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti. E ci rivolgiamo a Te, perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido, l’ultimo loro respiro. Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra, costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace. In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono passate attraverso queste colline carsiche; hanno seminato la morte tra queste rocce e questi cespugli; hanno riempito cimiteri e ospedali; hanno anche scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di odio. Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua pace, una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e di fede per i vivi. Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili del loro odio e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo, ritornino, come il figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello stesso Padre. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà. Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono. Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono. Che se ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici, perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto. E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto: “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità. O Signore, a questi nostri Morti senza nome, ma da Te conosciuti e amati, dona la Tua pace. Risplenda a loro la luce perpetua e brilli la Tua luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori. E per il loro sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano. Domine, coram te est omne desiderium meum et gemitus meus te non latet. Amen.
(Mons. Antonio Santin, Vescovo di Trieste, 1959)