DIOCESI DI TRIESTE
Festa cittadina della Madonna della Salute
Santuario diocesano di Santa Maria Maggiore, 21 novembre 2023
Celebrata dal Vescovo Enrico la Festa cittadina della Madonna della Salute, tanto cara alla gente di Trieste, che lungo tutta la giornata ha voluto rendere omaggio a Maria nel santuario diocesano di Santa Maria Maggiore.
Vi offriamo, oltre alle foto, la trascrizione dell’omelia pronunciata dal Vescovo, che ha esordito con le parole del profeta Zaccaria:
“Rallegrati” è l’invito che la Parola di Dio oggi ci consegna, in antitesi a quanto sentiamo accadere nel mondo, se pensiamo alle tante persone malate che sono nelle nostre famiglie, negli ospedali, nelle case di riposo. Eppure questo invito risuona, è un invito a rallegrarsi, perché il Signore viene a noi ed è Maria che ci consegna il Signore Gesù che è il farmaco, la medicina per la nostra vita.
La tradizione ci invita a pregare per la salute del corpo e dello spirito.
Siamo invitati a non soffermarci solo sulla salute del corpo, pur importante perché la malattia ci fa vivere nella precarietà, nella paura, nell’affanno. Tuttavia non è vero che la salute del corpo è tutto, anzi, possiamo essere in salute ed essere soli, abbandonati, essere violati. Pensiamo alle tragedie di questi giorni: i bambini uccisi dalla guerra, ragazze uccise dalla violenza. Ci può essere poi l’offesa, la violenza, la cattiveria, il peccato.
Noi chiediamo la salute del corpo e dello spirito, perché ci riconosciamo in una unità, una integralità della nostra persona, e abbiamo bisogno che, per rallegrarci, ci sia un bene che coinvolge l’interezza della nostra persona.
Noi ci rivolgiamo a Maria, che veneriamo oggi come Madonna della Salute, perché se sappiamo che Dio vuole la nostra salute, la nostra salvezza, però è bello pensare che, nel percorso, siamo accompagnati da Maria, ed è bello sentirlo. Ecco quindi l’affetto, la devozione che ci porta ad essere così numerosi lungo tutta la giornata. Ma non deve essere un qualcosa che si limita ad una giornata durante l’anno.
Abbiamo bisogno di recuperare, tramite Maria, il legame con il Signore che è la medicina che ci garantisce la vita, la salute del corpo e dello spirito.
Si, il nostro corpo talvolta si ammala e viviamo quella precarietà che ci inquieta e allora abbiamo bisogno di un supplemento di salute dello spirito per fidarci di un Dio che, comunque, a dispetto anche della fragilità del nostro corpo, noi possiamo sentire, vivere e sperimentare come il Dio vicino, come il Dio che è con noi, come il Dio che ci prepara una salvezza eterna.
Nel frattempo è bello che ci ritroviamo a pregare con Maria e sperimentiamo fin da adesso che non siamo soli, anche dentro le inquietudini delle malattie del corpo e dello spirito.
Non siamo soli, impariamo da Maria ad essere fedeli discepoli del Signore.
Il Vangelo ci invita a restare in ascolto di un Dio che si rivela, che ci parla, che ci accompagna, che non ci lascia nell’oscurità, nella paura per quello che succede nel mondo.
Preghiamo per la salute del corpo e dello spirito nostra, dei nostri cari, del nostro popolo, di tutti i popoli, del mondo intero.
Che cristiani siamo se pensiamo soltanto a noi, se preghiamo soltanto per noi, se siamo rinchiusi, ripiegati a pensare soltanto alle nostre paure, ai nostri privilegi. Il cristiano è uno che ha il cuore grande come quello di Maria, che sotto il suo manto raccoglie tutto il popolo, tutti i popoli, che intercede per noi e per tutti.
Facciamo in modo che anche questa festa, guardando a Maria, ci porti a riconoscerci, in ascolto di Gesù, maggiormente fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre, affidati gli uni agli altri, perché nella precarietà della nostra salute del corpo e dello spirito possiamo accorgerci che, con Maria, possiamo aiutarci, possiamo inventare modalità migliori per accompagnarci dentro l’oscurità dei nostri giorni, che talvolta ci impensieriscono per le guerre, per le cattiverie, per le malattie.
Guardiamo a Maria con fiducia.
Il nostro trovarci qui assieme, in tanti a pregare è il rinnovare la nostra fiducia in un Dio che ci salva, in un Dio che è con noi, che non si rassegna a vederci fare le guerre, che non si rassegna a vederci nella disperazione.
Pensiamo a Maria fiduciosa che il progetto di salvezza di Dio si compie, si realizza. Si realizza nella mia vita, nella tua vita, nella vita di questa città. Sta a noi accogliere questo progetto di vita e di salvezza e di salute.
Sta a noi, ciascuno con la propria responsabilità, sporgendoci in un rischio che è quello del Vangelo, del vivere il Vangelo, come Maria che ha saputo dire sempre di “si” di fronte alla Parola di Dio che cambiava la sua vita.
E allora che sia davvero una festa della città perché, guardando a Maria, ci ritroviamo di più in comunione, in comunità: gli uni per gli altri, gli uni con gli altri, mai gli uni contro gli altri.
Con Maria, Madonna della Salute.