DIOCESI DI TRIESTE
Celebrazione della Passione del Signore
✠ Enrico Trevisi
Cattedrale di San Giusto, 29 marzo 2024
Cari fratelli e sorelle,
Amati fratelli e sorelle: Ljubljeni bratje in sestre
Siamo davanti a te, Signore Gesù, abisso di amore del Padre, vertigine di Grazia.
È il tempo della preghiera. Della confidenza intima.
Smarriti di fronte alla cattiveria umana, della quale non siamo solo spettatori, ma complici. Perdonaci, Signore Gesù.
Perdonaci perché facciamo troppo poco per chi è perseguitato e torturato a motivo della sua fede in te. Quanti cristiani perseguitati in Libia, Cina, India, Pakistan, Nicaragua, Nigeria…
Perdonaci per chi è solo mentre soffre l’angoscia della morte che arriva, nel declino dell’età, nella malattia devastante. Quante solitudini ci vedono distratti, quante persone vorrebbero vederci e salutarci e noi ci sottraiamo…
Perdonaci per le ideologie che portano alle guerre, al terrorismo, alla violenza e per quando non vigiliamo sui nostri pensieri, sulle nostre parole offensive. Quanti discorsi e trasmissioni che istillano odio, diffidenza avvelenando cuori e menti.
Ti contempliamo rapiti nel vortice di amore che lega il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.
Ti contempliamo mentre sei l’Abbandonato e l’Ucciso e restiamo sorpresi e inquieti: ma davvero la mia vita vale così tanto? Vale il caro prezzo del sangue del Figlio di Dio? Il caro prezzo sta nel legame di amore, che è lo Spirito, che porta Dio Padre a darci suo Figlio. Io sono la ragione del donarsi di Dio nel mistero della Pasqua.
E resto ammutolito. E contemplo commosso. E piango d’amore. Poi verrà il momento di ripartire per la missione. Ma oggi è tempo di preghiera.
Signore Gesù
tu sei il servo di Dio di cui ci ha parlato Isaia: tu ti sei caricato dei nostri dolori e per noi hai accettato il rifiuto riservato ai malfattori;
tu sei l’Agnello che si è dato, immolato e mite, per la nostra salvezza;
tu, pur essendo Figlio di Dio, ti sei abbassato come un servo, svuotato fino alla rinuncia della gloria di Dio per condividere la nostra piccolezza umana;
tu, coronato di spine, ti sei spogliato della dignità divina per essere a fianco di ogni condannato, di quello pentito e di quello indurito;
tu sei l’amore trafitto che dall’alto della Croce grida al Padre la preghiera di chi è abbandonato;
tu sei il perdono per chi non ti ha compreso, per chi ti ha bestemmiato, per chi ti ha oltraggiato;
tu sei l’Amore che mi consente di rialzarmi e di ripartire nel tuo nome.
Ma ora resto nella desolazione di questo momento. Con Maria, nella sua compagnia, veglio su di te, Signore, in silenzio. In silenzio. Davanti a te. Con Maria. Admirantes Jesum.