Nota del Vescovo
in merito alla situazione di crisi del settore industriale dell'area triestina
Dalla cittĂ e dalla comunitĂ cristiana â ricordo le note della Consulta delle Aggregazioni laicali e della Pastorale sociale e del lavoro â arrivano richieste di grande apprensione per alcune crisi aziendali che creano molta preoccupazione.
Si prospetta la chiusura dello stabilimento della societĂ U-Blox di Sgonico.
âTale crisi, che coinvolge circa 200 lavoratori, oltre allâindotto, si aggiunge alle situazioni Flex e Tirso aperte da lungo tempo senza che ancora ne sia prospettato un esito positivoâ.
âLa Commissione di Pastorale sociale e del lavoro, oltre a stigmatizzare comportamenti imprenditoriali scorretti e irrispettosi nei confronti dei dipendenti, si associa allâauspicio di unitĂ e solidarietĂ che è emerso da parte delle Istituzioni e delle Organizzazioni sindacali e di categoria.
Invita quindi i concittadini a partecipare alla prevista manifestazione a supporto di questi lavoratori, con lâauspicio che questa compattezza possa aiutare la ricerca di soluzioniâ.
Mi unisco alla voce di quanti chiedono interventi per tutelare questi siti produttivi e i posti di lavoro. Il futuro della nostra comunitĂ passa anche dalla tutela del lavoro, in sinergia con la promozione del nostro territorio.
Da molti cittadini ho raccolto la preoccupazione che la chiusura di stabilimenti renderĂ la nostra comunitĂ piĂš fragile e piĂš povera.
Continuo a richiamare che la dottrina sociale della Chiesa spinge alla responsabilitĂ sociale dellâimpresa che deve tener conto di tanti fattori che non vanno indebitamente trascurati (compresi i diritti dei lavoratori e della comunitĂ e dellâambiente in cui è insediata lâimpresa).
Mi associo alla richiesta di tanti che auspicano un intervento delle AutoritĂ pubbliche, anche nazionali, per evitare un progressivo impoverimento della nostra cittĂ . Meno opportunitĂ lavorative significa incentivare la fuga dei giovani. Dal 1970 Trieste ha avuto una continua decrescita demografica: dai circa 270.000 abitanti siamo ormai al di sotto dei 200.000. E anche in questi anni sempre piĂš giovani cercano altrove la speranza.
La salvaguardia di una variegata offerta occupazionale è indispensabile per evitare la continua fuga di tanti giovani. Non basta vivere in una bella città : occorre che essa sia attraente anche per le opportunità di lavoro, dai Centri scientifici di ricerca alle fabbriche, passando per il turismo e i servizi finanziari e assicurativi.
Sono problemi grandi, sui quali è bene mantenere viva lâattenzione, il confronto e le proposte⌠ma anche la tutela non solo dei nostri siti produttivi ma delle conoscenze e competenze qui accumulate.
Confesso che non sono io in grado di dare soluzioni. Ma come Vescovo sento la necessitĂ di mantenere lâattenzione su diverse fragilitĂ : la difesa dei posti di lavoro, adeguati servizi che rendano conciliabile il lavoro con la famiglia e la generazione dei figli, e la promozione di opportunitĂ offerte ai giovani per un lavoro degno ed equamente retribuito. Naturalmente salvaguardando la bellezza del nostro territorio.
â Enrico Trevisi
Vescovo di Trieste