† 24 maggio 284
Memoria: 24 maggio
San Servolo, compatrono di Trieste con San Giusto, è ricordato con una memoria il 24 maggio.
Secondo la passio, di incerta origine, Servolo subì il martirio il 24 maggio 284 sotto l’imperatore Numeriano.
Servolo era un adolescente di nobile aspetto, figlio unico di genitori cristiani e un giorno decise di ritirarsi in solitudine e in preghiera in una grotta del Carso, dove visse per un anno e nove mesi. Ispirato da Gesù, tornò poi in città e cominciò a compiere prodigi: riuscì a liberarsi da un grosso rettile che gli sbarrava la strada facendo soltanto il segno della croce e soffiandogli contro; dopo la morte di suo padre, guarì un indemoniato, un giovane tormentato dalle febbri e un architetto che era precipitato da un’impalcatura. Assieme a queste guarigioni egli otteneva anche numerose conversioni. A causa di tutto ciò fu arrestato con l’accusa di coltivare le arti magiche e fu processato. Visto che le torture non piegavano il giovane, fu condannato all’uccisione di spada. Allora Servolo, condotto fuori dalle mura, fu sgozzato. La notte stessa fu poi sepolto di nascosto dalla madre Clemenza e dai confratelli. Le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di San Giusto.